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Domenica 25 Settembre 2011
Il vescovo Coletti:
«Città in affanno»
Monsignor Diego Coletti compie 70 anni e parla della sua città: Como individualista
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Partiamo dal traguardo dei 70 anni. Di solito dai 30 tutti iniziano a fare bilanci. Qual è quello di Diego?
Mi viene in mente una frase di San Paolo che dice «non giudico me stesso». È da evitare la presunzione di fare un bilancio della propria vita. Preferisco parlare di scommesse e di speranza, quella di lasciare dietro di sè qualcosa che abbia favorito la speranza di altri.
E quello di Diego Coletti vescovo?
Sono gli ultimi dieci anni. Ho ricevuto molto più di quello che ho dato. Ho una gratitudine sconfinata verso le persone che ho incontrato e che mi hanno edificato, sopportato con la loro pazienza e aiutato. Penso di non avere nessun nemico, nel senso di non aver volontariamente cercato scontri e questo, forse, mi ha impedito di essere più efficace nelle scelte.
Per il suo compleanno ha lanciato un appello: niente regali, ma aiuti al fondo diocesano. Dietro all'apparente ricchezza, c'è un mondo di povertà e disagio non così visibile?
Sì, anche se girando per la città non vedo grandi ricchezze. Vedo tante famiglie in reale difficoltà che non arrivano a fine mese, che da anni non riescono a risparmiare nulla, che devono cucire il pranzo con la cena. L'apparenza già adesso è quella di una città e di una diocesi in affanno. Questa condizione porta anche aspetti positivi perché ci stimola a liberarci dei falsi bisogni e a vivere una vita meno affannata e meno deludente e quindi depressiva.
È arrivato a Como il 28 gennaio 2007. Il sindaco le aveva fatto un identikit dei comaschi: «Gente all'inizio introversa, ma poi leale e generosa». Dopo 4 anni se dovesse fare lei un identikit quale sarebbe?
È vero, ma più che di introversione Como soffre di individualismo e isolamento. Auspico una maggiore capacità di condividere e collaborare da diversi punti di vista e che le differenze siano occasione di arricchimento, non di esclusione reciproca.
Leggi l'intervista intera di Gisella Roncoroni al vescovo monsignor Diego Coletti su La Provincia in edicola domenica 25 settembre
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