Bruni: «Bene evadere cento euro»
Coletti: «No all'evasione fiscale»

«No all'evasione fiscale»: dice il vescovo Diego Coletti. Ma il sindaco Bruni scherza: «I grandi evasori vanno perseguitati, ma chi evade cento euro aiuta l'economia»

COMO (m. cas.) «No all'evasione fiscale»: dice il vescovo Diego Coletti all'uscita della Messa celebrata ieri mattina in San Giacomo per la festa del patrono della Guardia di Finanza, San Matteo, l'esattore delle tasse che divenne apostolo.
Ma per la Chiesa è proprio peccato mortale arrangiarsi un po' nei confronti del Fisco così rapace, chiedono i cronisti al vescovo. Coletti sta per rispondere, ma accanto a lui c'è il sindaco, Stefano Bruni, pronto con una battuta: «Ai grossi evasori, va data la caccia - interviene - ma a chi evade cento euro, va riconosciuto che sostiene l'economia». Un attimo di silenzio, scoppiano tutti in una risata, hanno capito che il sindaco sta facendo il verso all'opinione comune, quella che dice: «Proprio tutto non si deve evadere. Ma qualcosina da tenersi in tasca, che male c'è? E' peggio devolverla agli sprechi pubblici». 
E' il siparietto andato in scena dopo la suggestione di una cerimonia in cui Coletti ha ringraziato più volte la Guardia di Finanza «per il lavoro qualche volta contestato e criticato, ma che ha per obiettivo il benessere, la giustizia, la legalità per tutti». La chiesa era gremita di uomini in divisa, tutte le autorità in prima fila ed è stato notato che il comandante provinciale, Marco Pelliccia, al momento dello scambio del segno della pace, ha stretto la mano a tutti ed ha attraversato la navata per porgerla al sindaco, in prima fila con la fascia tricolore. Segno di rispetto, di stima e di reciproca cordialità e di doti umane e professionali ha parlato il Vescovo, nell'Omelia, confidando che con la Guardia di Finanza sente una « risonanza profonda » e vorrebbe parlare a tu per tu con i militari, «aver cognizione» del loro lavoro e della loro esperienza. E Coletti ha esortato i fedeli «a non giudicare per categorie: mai dire che i politici sono tutti uguali, o i giovani. O i finanzieri », ha esemplificato. Ancora: « Mai essere piccini nella mente e nel cuore: bisogna essere magnanimi, il contrario della piccineria».
E  sul sagrato, il siparietto si è concluso così: « Bisogna essere rigorosi anche nelle piccole cose », ha sottolineato Coletti. Anche nei cento euro? « La mia mamma era genovese - ha risposto - Strappava i francobolli non timbrati sulle buste. Non li riutilizzava. Perché, diceva, servizio ricevuto, servizio pagato».

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