Se ne va l'infermiere
che salvò Marisol

A lui e alla dottoressa Francesca Gatti, era stato conferito ll'Abbondino d'oro «per l'eccezionale gesto compiuto in seguito all'incidente che è costato la vita a una giovane mamma ma che ha permesso alla sua bambina di venire alla luce». Eppureil Sant'Anna e l'Italia non sono stati in grado di trattenere Samuele Sgrò. Di evitare che fuggisse, scegliendo di lavorare in Svizzera

COMO Assieme a Francesca, la dottoressa, aveva regalato la vita alla piccola Marisol. La città di Como aveva riconosciuto, a lui e a Francesca, l'Abbondino d'oro «per l'eccezionale gesto compiuto in seguito all'incidente che è costato la vita a una giovane mamma ma che ha permesso alla sua bambina di venire alla luce». Eppure, a nemmeno un anno della consegna della benemerenza cittadina, il Sant'Anna e l'Italia non sono stati in grado di trattenerlo. Di evitare che fuggisse, scegliendo di lavorare in Svizzera.
Samuele Sgrò, fino all'altroieri, era un infermiere del 118 di Como. Il suo volto e la sua storia sono diventati noti dopo che il 25 agosto dello scorso anno, assieme alla dottoressa Francesca Gatti, aveva fatto nascere la piccola Marisol con un cesareo d'emergenza a bordo di un'ambulanza parcheggiata ai lati di una strada provinciale. Da anni in servizio al servizio d'emergenza sanitario del Sant'Anna, Samuele mai avrebbe pensato e voluto lasciare il 118 e il suo ospedale. Poi qualcosa è cambiato. E, da domani, il suo nuovo posto di lavoro sarà una sala operatoria al Civico di Lugano.

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