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Giovedì 06 Ottobre 2011
Paratie, l'ultima beffa
Sei anni di cantiere
Doveva durare mille giorni, ci vorrà il doppio per sistemare il lungolago di Como. Il sindaco: «Variante in giunta lunedì, poi si riparte»
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La sistemazione provvisoria finanziata dal calciatore Gianluca Zambrotta ha consentito almeno di riaprire il tratto tra piazza Cavour e i giardini, ma il 31 ottobre il contratto di "sponsorizzazione" scadrà. E i dirigenti che seguono il cantiere hanno stimato in «due anni» - durante l'ultimo consiglio comunale - il tempo necessario per completare tutte le opere e restituire la zona ai comaschi. I lavori, intanto, sono fermi dal 24 gennaio scorso e non ci sono certezze nemmeno sull'aspetto definitivo della passeggiata, dopo il flop del concorso d'idee voluto dalla Regione (il Comune dovrà affidare un incarico di progettazione ma l'iter non è ancora partito). E pensare che l'8 gennaio 2008, quando prese il via ufficialmente il cantiere sul lungolago, si parlava di tre anni esatti di lavori. Un termine scaduto ormai da 270 giorni. E i comaschi dovranno attenderne altri 730, sempre che le stime dei tecnici si rivelino per una volta esatte. Il totale del ritardo accumulato suona più beffardo che mai: mille giorni tondi tondi. Quasi un raddoppio, rispetto al cronoprogramma iniziale: da tre anni si passa quasi a sei.
Nell'aula di Palazzo Cernezzi, tra l'altro, non è stato chiarito quando torneranno operai e mezzi sul lungolago (tra due giorni si arriverà a toccare i nove mesi di stop). La seconda perizia di variante, da almeno tre milioni e mezzo di euro (contiene tra l'altro l'addio alle paratie mobili, sostituite da 695 panconi manuali da montare sul parapetto storico in caso di necessità), è stata approvata definitivamente il 19 settembre scorso.
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