Appello da Lugano
Salvate il lago di Como

Secondo gli svizzeri il lungolago va valorizzato, non penalizzato da opere che non finiscono mai

COMO - «Se una città ha un lungolago bello come quello di Como deve valorizzarlo, non coprirlo con un muro».
Fernando Brunner, presidente dell'Hotelleriesuisse Ticino, accetta il confronto. «Noi non abbiamo il problema delle esondazioni da una decina di anni ormai. Abbiamo i deflussi molto ben controllati grazie a un accordo italo svizzero, visto che il nostro lago defluisce nel lago Maggiore. Con questo sistema, il problema è stato risolto. Ora, se Como l'ha ancora, forse andavano controllati i deflussi prima di creare le paratie».
Brunner dice che «fino a qualche anno fa era molto bello venire a Como, forse sarebbe stato meglio accettare qualche raro giorno di acqua alta piuttosto che aprire il cantiere e alzare un muro». Visti da fuori «questi lavori non finiscono mai, sono anni che andate avanti». «Io non sono un ingegnere - conclude -. Sono il presidente degli albergatori, ma credo che prima  andava analizzata meglio la situazione. Perché è ovvio che lavorare con il lungolago in ordine dovrebbe essere una priorità per farsi apprezzare dai turisti».
«La separazione della città dal lago è drammatica» : dice invece <+G_NERO>Stefano Wagner<+G_TONDO>, 47 anni, ingegnere, considerato il numero uno degli specialisti in pianificazione del Canton Ticino, noto anche perché ha partecipato, tra l'altro, alla linea di alta velocità Alptransit. Como guarda a quella che sarà una delle meraviglie mondiali, la galleria sotto il lago Ceresio per incanalarvi il traffico che ha saturato la tratta Lugano-Mendrisio. L'ipotesi è allo studio.
Lugano, l'area luganese e il Mendrisiotto guardano a Como:  «L'erba del vicino è sempre più verde - afferma l'ingegner Wagner - ma Lugano e Como sono due città di lago. E al lago si rifanno allo stesso modo». A Como è frattura tra il lago e la città. «Lo vedo, come tanti ticinesi, mi reco spesso a Como, per noi una città bellissima - sottolinea -  Ma il distacco dal lago è drammatico. Forse per un'accezione di fondo di tante opere pubbliche: impegnano molto tecnica e tecnologie, ma sono poco attente alla qualità formale. Nel caso specifico, le energie si sono concentrate sul problema idraulico e l'aspetto paesaggistico, la qualità, hanno interessato meno».

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