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Sabato 08 Ottobre 2011
Le vernici green creano lavoro
Nuove assunzioni alla AkzoNobel
L'azienda chimica di Cernobbio, 320 dipendenti, investe il 4% del fatturato in ricerca e sviluppo
Per la AkzoNobel i colori rappresentano la parola "mercato". E dall'azienda di via Pellico, seconda in Europa Occidentale per la produzioni di vernici in polvere, la campionatura offerta ai clienti è composta da una varietà infinita di sfumature. Oltre 17.000. Nascono qui, accanto al fiume Breggia, sul confine, che separa il comune di Como da quello di Cernobbio, a un passo dalla linea di separazione tra Italia e Svizzera. 30 mila tonnellate all'anno di vernice, escono dai cancelli dell'azienda per varcare i confini di ogni paese d'Europa, fino a raggiungere anche la Cina. Satellite dal 1993 della grande multinazionale olandese, leader nel settore chimico e nella produzione di vernici industriali e decorative, dal 2004, anno della chiusura dei lavori di ristrutturazione, il polo industriale ha continuato a crescere fino a stabilire un fatturato di 200 milioni di euro all'anno con 360 dipendenti. «L'elemento caratterizzante del nostro lavoro è la qualità e la ricerca - spiega l'amministratore delegato Giuseppe Rigamonti, che, da 31 anni lavora nell' azienda-vista lago, prima chiamata "Savid", poi acquistata, nel '85, dagli Olandesi della "Dsm" e, infine, passata a "AkzoNobel" -. Investiamo in innovazione quasi il 4% del nostro fatturato annuo, che è un po' di più della media nazionale. Abbiamo un reparto di laboratorio avanzato. Approfondiamo due aspetti: nuovi processi di produzione o tecnologie innovative di applicazione del prodotto».
Un trend di crescita che ha sopportato bene gli attacchi della crisi globale. «Nonostante il mercato delle vernici, almeno in Europa, si può considerare saturo, noi siamo riusciti a svilupparci con un prodotto che è ecologico - spiega il dottor Tullio Rossini, responsabile della ricerca e sviluppo dell'azienda -: le vernici in polvere sono costituite da materiale solido, non inquinante. Questo aspetto ci ha permesso di ampliare i nostri settori di riferimento, andando a colmare i vuoti lasciati da prodotti più pericolosi per la salute».
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