Affittopoli, assessori sotto tiro
Sfiducia anche per Etta Sosio

Affittopoli da una parte e il caos chioschi dall'altra diventano un caso tutto politico a Palazzo Cernezzi. Dopo la mozione contro Cenetiempo, sfidudicata anche la Sosio. La replica: «Sono dispiaciuta»

COMO Affittopoli da una parte e il caos chioschi dall'altra diventano un caso tutto politico a Palazzo Cernezzi.

Nel mirino finisce ora anche l'assessore al Commercio
Etta Sosio. Luigi Bottone (gruppo misto) annuncia che lunedì depositerà in Comune una mozione di sfiducia da sottoporre poi ai consiglieri comunali.
«Ho preso atto della protesta di Confesercenti (presenterà un esposto in procura per contestare al Comune il mancato rinnovo delle concessioni dei chioschi, ndr) - chiarisce Bottone - e sono contrariato dalla gestione di tutta la vicenda. In questi anni con i commercianti sono state create soltanto situazioni di imbarazzo, non è stato fatto il regolamento del commercio, il bando di Shop in Como non ha senso così come formulato, solo per fare alcuni esempi. A questo si aggiunge anche che non si capisce politicamente a chi risponde l'assessore (formalmente ha la tessera del Pdl, ndr) che, comunque, non può fare finta di nulla». Bottone non risparmia critiche nemmeno al dirigente al Commercio, Marco Fumagalli: «Certamente molto è dovuto a un dirigente che non ha mai contributo a semplificare la macchina burocratica, ma a creare problemi. L'assessore politicamente deve imporsi, avrebbe dovuto far togliere la delega al dirigente e gran parte dei consiglieri l'avrebbe appoggiata. Ecco perché depositerò la mozione di sfiducia, sperando che si possa discutere contemporaneamente a quella su Cenetiempo visto che Patrimonio e Commercio sono molto legati».
Etta Sosio è amareggiata: «Ho cercato di gestire al meglio la situazione - dice - è un assessorato difficile e questo non lo dico per giustificarmi, ma perché è vero. Non mi sembra di aver lavorato male. Abbiamo portato avanti tante iniziative, questo scivolone sui chioschi, che poi non è uno scivolone, è ancora tutto da decidere. Non stiamo con le mani in mano e in questi mesi abbiamo cercato di sentire tutti, non dimenticando che ci sono delle norme. Non mi pare che sia successo nulla di irreparabile, ma il Comune finora ha temporeggiato per arrivare a prendere una decisione giusta, tenendo anche conto delle esigenze dei privati. Sono dispiaciuta perché pensavo di aver svolto il mio ruolo anche nel rispetto dei consiglieri. Saranno loro a valutarlo in aula».

Sulla testa del collega con delega al Patrimonio Enrico Cenetiempo (già sfiduciato dal consiglio per una mera questione politica) pende la mozione di sfiducia che depositerà Donato Supino (Rifondazione) che da mesi chiede dati su appartamenti comunali e sulle morosità delle concessioni commerciali. A questo si è aggiunto lo scandalo dei garage e di alcune case affittati a prezzi stracciati e senza nemmeno un regolamento.

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