Box a prezzi stracciati
Non sanno quanto costano

COMO Il 30% dei contratti di affitto dei box di Palazzo Cernezzi sono stati stipulati sulla base di importi di cui lo stesso Comune non è in grado di stabilire l'esatta quantificazione.
Ad ammetterlo, nero su bianco, è la dirigente del settore Patrimonio Marina Ceresa (dal 2005 ha in affitto un garage in via Torno in scadenza nel 2023) rispondendo a un'interrogazione presentata dal capogruppo di lista Per Como Mario Molteni. «Per i posti auto ai privati - si legge nella risposta - nella maggior parte dei casi (circa il 71%) la quantificazione del canone è avvenuta a seguito di perizie estimative, quasi tutte redatte a metà degli anni novanta, aggiornate annualmente in base alle variazioni degli indici Istat costo della vita. Nei rimanenti casi il canone è stato determinato con modalità che, al momento, non sono state individuate».
Va su tutte le furie lo stesso Molteni: «Resto allibito di fronte al fatto che un ente pubblico non sia in grado, in questo caso a posteriori, di stabilire come ha deciso i canoni. Chi li ha determinati? Viene da chiedersi in che modo viene gestito il patrimonio, se non si sa nemmeno come si quantificano i canoni. È preoccupante, dovrebbe essere tutto chiarissimo e invece in una risposta scritta il Comune arriva a dire che al momento non sa dire come ha quantificato i canoni. Cosa vuol dire al momento? Dato che i contratti risalgono a tempo fa vuol dire che siamo ancora alla ricerca della documentazione delle agevolazioni sui parcheggi che non sono mai state trovate?». E ancora Molteni aggiunge: «Questa gestione del patrimonio comunale lascia esterrefatti. Senza contare che le perizie sono quasi tutte degli anni Novanta e, forse, è il caso di metterci mano. D'accordo l'adeguamento automatico, ma qui le risorse vanno ottimizzate e i canoni vanno adeguati ai prezzi di mercato».

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