Ecco come funzionava
il traffico dei fusti vuoti

Un autista di Como "dimenticava" di riconsegnare alcuni contenitori di birra vuoti e li rivendeva a un rottamatore compiacente: il traffico è stato svelato posizionando un Gps sul camion delle consegne e segnalando le anomalie ai Carbinieri di Cantù, che sono intervenuti sul posto

CANTU' - In tempi di crisi anche rottamare i fusti di birra può trasformarsi in un'attività lucrosa: l'acciaio inossidabile diventa merce preziosa se trafficato in grandi quantità, visto che sul mercato nero sfiora l'euro al kg.
Un affarone soprattutto se i fusti della bevanda alcolica vengono sottratti a un ignaro fornitore e rivenduti in nero ad un rottamatore, alterando fatture e bolle di accompagnamento.

È questo il succo di una vicenda che ha portato all'arresto in flagrante e al processo per direttissima di Salvatore Papallo, autotrasportatore di 28 anni, residente a Como, e Roberto Casarin, 51 anni, residente a Cantù e titolare dell'omonima ditta di rottamazione in via per Alzate, a Fecchio.

La vicenda nasce quando la società Alma B Spa di Saronno, distributrice di bevande, avvia delle verifiche a seguito della scomparsa di qualcosa come quattordicimila fusti vuoti di birra. Un danno economico notevole che va al di là del mancato reinserimento nel ciclo produttivo dei fusti, visto che in soldoni si parla di un milione di euro.

Una situazione talmente anomala che, per verificare la regolarità delle fatturazioni e dei trasporti, l'Alma B e l'azienda trasportatrice si erano accordate per installare sui mezzi dei sistemi di rilevazione satellitare Gps che indicassero i tragitti effettivamente svolti.

Con questo metodo è stato facile scoprire come il veicolo guidato da Papallo effettuasse soste non richieste presso la Casarin Rottami Srl. Allertati, i Carabinieri di Cantù hanno bloccato lunedì il camion condotto da Papallo non appena era ripartito dalla società di rottamazione. I militari hanno constatato come fossero stati appena consegnati 16 fusti vuoti dell'azienda saronnese, per i quali Casarin aveva consegnato cento euro in contanti a Papallo.

Non solo:i militari hanno trovato nel deposito della Casarin altri 96 contenitori vuoti, sempre appartenenti alla società Alma B.
Colti quindi in flagranza di reato, Papallo e Casarin sono stati arrestati, il primo per appropriazione indebita, il secondo per ricettazione. Entrambi poi risultano essere indagati, per gli stessi reati, in merito agli altri fusti di birra vuoti ritrovati dai carabinieri nel deposito della ditta di rottamazione.

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