Perché Berlusconi
può durare fino al 2013

Silvio Berlusconi lo ha ripetuto anche davanti alla platea di Mimmo Scilipoti: «Durerò per tutta la legislatura». Perché tanta sicurezza nonostante una esigua maggioranza alla Camera? Non c'è solo il referendum da celebrare in primavera ad allungare la vita a un governo così fragile.
Tante altre sono le ragioni che aiutano il cavaliere nella sua resistenza a Palazzo Chigi. Il primo alleato del premier sembra essere la strategia delle opposizioni dal 14 dicembre 2010 ad oggi. Pd, l'Udc e Fli si devono convincere che se continuano a giocare con il pallottoliere della Camera, il premier e Denis Verdini sono più bravi. Ogni mese accade il solito gioco delle parti: due tre deputati che se ne vanno, due o tre deputati che arrivano perché, se uno esce l'entrante assume un ruolo decisivo per le sorti del governo e le sue aspirazioni sono facilmente esaudite. Dunque, o le opposizioni sfidano il governo sul programma economico mettendo nero su bianco le proposte per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013 oppure sarà sempre Silvio Berlusconi  (salvo capitomboli giudiziari) il dominus - seppur malconcio -  della politica italiana. Le opposizioni però sono, forse, il primo alleato del premier che vuole durare «per tutti i cinque anni». Infatti, prendiamo due cifre a caso - tra le tante - che allarmano Pd, Udc e Fli: dieci miliardi nel 2012 e dieci miliardi nel 2013 da recuperare dalla lotta all'evasione fiscale per rispettare il traguardo del pareggio di bilancio. Venti miliardi che si andranno ad aggiungere ai ventuno già recuperati dall'Agenzia delle Entrate negli ultimi due anni.
Lo scenario che si prospetta è di un paese già allo stremo e la lotta al sommerso lascerà giustamente sul campo giustamente tanti evasori totali, ma anche quelle partite Iva che finora non sono state decapitate dalla crisi internazionale. Non sono evasori patentati ma si aiutano, diciamolo, in famiglia, magari con lo straordinario in nero che, inutile essere ipocriti, è l'unico modo per campare.
Ecco, l'opposizione, anzitutto il Partito Democratico, se la sente di impugnare questa mannaia, di impartire una ulteriore stagione di lacrime e sangue non solo sulle tasse, ma anche tagliando le pensioni e sforbiciando i dipendenti della pubblica amministrazione come ha fatto la Grecia mandando a casa trentamila dipendenti? Infatti, già si parla di una nuova manovra alle porte, un decreto sviluppo a costo zero non riuscirà a dare quella crescita necessaria a evitare nuovi tagli alla spesa dello Stato. Meglio lasciare al centro destra il peso di altri sacrifici.
Il referendum, l'economia e poi ci sono altri due motivi che aiutano Silvio Berlusconi a sopravvivere: il Porcellum e lo stato dei due maggiori partiti italiani. I sondaggi dicono, da mesi, che se si andasse a votare con questa legge elettorale il Senato sarebbe ingovernabile, dunque prima delle urne si dovrebbe svolgere il referendum e poi approvare una nuova legge elettorale. Un percorso che ci accompagnerà alla scadenza della legislatura.
Infine Pdl e Pd. Angelino Alfano ha bisogno di tempo, non gli bastano tre mesi per costruire un vero Ppe e recuperare un elettorale smarrito o in fuga. Pierluigi Bersani, ultimo caso in Molise, sa che i Democratici non riescono a crescere oltre il 26 per cento, e con Sel e Idv  rischia un bis della vecchia Unione e non un nuovo Ulivo. 
Alessandro Casarin

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