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Sabato 29 Ottobre 2011
Cimitero, troppe crepe
Chiesti i danni alle ferrovie
Finora non ci aveva ancora pensato nessuno. Ma ora che è stato indicato un possibile nesso tra le vibrazioni dei treni che passano da Como San Giovanni e le continue crepe che si formano al cimitero maggiore, l'assessore Francesco Scopelliti ha deciso
COMO Finora non ci aveva ancora pensato nessuno. Ma ora che è stato indicato un possibile nesso tra le vibrazioni dei treni che passano da Como San Giovanni e le continue crepe che si formano al cimitero maggiore, l'assessore Francesco Scopelliti ha deciso: «Chiederò all'ufficio tecnico di verificare se davvero le infiltrazioni e i crolli della parte a nord del cimitero sono legati al passaggio dei treni. Se così sarà, darò mandato all'ufficio legale perché verifichi se è possibile procedere con la richiesta di risarcimento danni».
Per il resto, per tutte le altre parti del cimitero che avrebbero bisogno di manutenzione, Scopelliti spiega: «Purtroppo lo sappiamo che il periodo è quello che è. I soldi sono pochissimi e farli bastare per tutto è impossibile. Facciamo quel che possiamo, e trattandosi del cimitero maggiore non possiamo certo metterci a ripensare tutto quanto senza i soldi».
In altre parole quando c'è qualcosa di veramente grave da fare si sistema, altrimenti si rimanda. Ed è anche per questo che non ha ricevuto risposta l'interrogazione presentata nel luglio 2011 dai consiglieri Marco Butti
Mattia Caprile, Augusto Giannattasio e Massimo Serrentino in cui si chiedeva l'abbattimento delle barriere architetttoniche, la risoluzione del problema posteggi in concomitanza con le lezioni degli studenti nella sede universitaria di don Abbondio e la posa di apposite griglie sulla ghiaia dei corridoi principali, in primo luogo dall'entrata alla scalinata della Cappella».
Nessuna risposta perché, come dice Scopelliti, i soldi sono quelli che sono. E non bastano neanche per sistemare la zona indicata dal lettore Augusto Lucati, il quale precisa: «Il passaggio dei treni non c'entra con la zona dove stanno i miei nonni. Solo l'incuria manutentiva reiterata nel tempo». «Invito il lettore a parlarne con me per capire se possiamo risolvere il problema», conclude Scopelliti.
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