di Carla Di Martino
Da sempre il lago di Como ha attirato l'attenzione del viaggiatore, ispirato musicisti, sedotto scrittori e letterati. E non solo le celebrità locali, come Plinio il Giovane e Plinio il Vecchio (le cui statue, paganissime e carissime ai comaschi, ancora troneggiano sulla facciata del Duomo) o in tempi più recenti, l'autore dei "Promessi sposi". Se infatti il ramo di Lecco appartiene a Manzoni, sull'altro ramo del Lario, quello di Como, regna sicuramente lo spirito di Stendhal, innamorato del "lago sublime", "il più bel panorama che esista al mondo dopo il golfo di Napoli", di Fabrizio del Dongo e della contessa Mosca, indimenticabili personaggi della "Certosa di Parma" (1839).
A Como viene a riposarsi George Sand nel 1834, dopo la cocente delusione veneziana con Alfred de Musset. "Anna Bolena" di Donizetti nasce a Blevio, a casa della leggendaria cantante Giuditta Negri Pasta. Un anno dopo, nel 1831, a Moltrasio, Bellini si strugge d'amore per la bella, e sposata, Giuditta Cantù, e compone "Norma" e "La Sonnambula". Liszt vive i momenti più felici del suo contrastato amore con la contessa Marie d'Agoult a Bellagio, immortalata nella musica dei suoi Pellegrinaggi. Da questo amore nasce, nel 1837 a Como, Cosima, che sposerà Wagner.
Proprio Bellagio è oggi teatro di un romanzo ben lontano dagli struggimenti del Romanticismo, una voce nuova e più che contemporanea che viene dalla ex-Yugoslavia: "Côme" (Como), dello scrittore serbo Sradjan Valjarevic, best seller in Serbia dal 2007 (con il titolo di "Komo"), e in traduzione francese successo letterario francofono dell'estate scorsa. Un romanzo che riesce a fare il ponte fra arte e letteratura, e nell'inconfessato confronto fra la calma routine del ricco borgo lacustre e l'eco della guerra jugoslava, restituisce il lago alla vita vera, quella dei comuni mortali, quali siamo tutti anche quelli che di mestiere fanno gli scrittori.
Alla fine degli anni '90 un giovane scrittore serbo con le idee non molto chiare sul suo posto in questo mondo si ritrova a passare un mese alla Villa Serbelloni, invitato dalla Fondazione Rockfeller (...).
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