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Giovedì 03 Novembre 2011
Ca' d'Industria a Como
Ecco perché perde i soldi
Tensioni sulla Ca' d'Industria: sono passati più di cento giorni da quando il direttore generale della Asl, Roberto Bollina, ha affidato la gestione della Fondazione ad un commissario, il dottor Achille Bonzanigo e perdura l'attesa per la nomina del nuovo consiglio d'amministrazione.
COMO Tensioni sulla Ca' d'Industria: sono passati più di cento giorni da quando il direttore generale della Asl, Roberto Bollina, ha affidato la gestione della Fondazione ad un commissario, il dottor Achille Bonzanigo e perdura l'attesa per la nomina del nuovo consiglio d'amministrazione.
Ma perdura anche l'affanno finanziario della storica istituzione comasca, nella bufera dal mese di febbraio del 2010, quando affidò all'esterno il servizio di ristorazione con una gara fatta e finita in dieci giorni e il contratto con la Società Fms è sui tavoli della magistratura. In attesa delle decisioni giudiziarie, il contratto è congelato e duemila giornate alimentari al mese continuano ad essere pagate senza essere corrisposte. Da marzo a dicembre dell'anno scorso, come risulta dal bilancio, il servizio ristorazione è costato complessivamente un milione, 982mila euro, di cui un milione e 813mila euro per i pasti ai degenti e 141mila 313 euro per i pasti ai dipendenti, duemila euro per i pasti esterni e circa 25.000 euro per «generi extracontratto».
In più, il riaddebito di prestazioni per il personale, 567mila 722 euro: è una voce relativa al solo 2010 nel bilancio ed è dovuta al cosiddetto "comando distacco". Alcuni dipendenti di Ca' d'Industria sono comandati perché lavorino in distacco presso Fms per il servizio ristorazione: sono retribuiti da Ca' d'Industria, che viene rimborsata da Fms. Risulta che i rimborsi siano puntuali. Non succederebbe, cioè, che la Fondazione faccia da banca alla Società.
L'affidamento all'esterno della ristorazione era stato deciso per diminuire i costi, a cominciare dalle spese per il personale che assorbe il 75% del bilancio. Tra l'altro, il consiglio d'amministrazione presieduto da Domenico Pellegrino aveva tentato di modificare il contratto: è quello degli enti locali e, almeno per le nuove assunzioni, aveva proposto il contratto per il personale delle case di riposo, dai costi inferiori. Proposta accolta, in attesa di verifica nel 2013.
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