Como, oggi l'assemblea dei soci
Sarà il giorno decisivo?

Ore cruciali per il destino della società. Intanto Conti smentisce il suo interessamento e Tesoro commenta: <Io non sto con nessuna delle due parti>

COMO - Colpo di scena. Sempre che lo si voglia leggere così. Dalla Cina con furore, arriva la telefonata di Claudio Conti, papà del portiere del Como e universalmente indicato (anche dal nostro giornale) come uno dei più attivi personaggi della cordata comasca che vuole il Calcio Como.
Conti è in Cina, appunto, ed è furioso davvero: «Mi dicono che avete scritto che io voglio comprare il Como, che avete fatto nomi di imprenditori e di aziende. Smentisco tutto, non sono leader di nessuna cordata metterò in mano tutto ai miei legali. E' una cosa inaudita. Stiamo scherzando?»
Ma quella di Conti non è stata l'unica chiamata della giornata. Ha tuonato anche Savino Tesoro. «Quando questa vicenda sarà delineata avrò parecchie cose da dire. Per ora voglio solo dire che io non sto da nessuna delle due parti, né con Di Bari né con la cordata comasca. Che mi ha contattato tramite Rivetti e Conti, ma io ho detto no. Io sto solo lavorando perché ci sia una via di uscita che rappresenti il bene di questa società. Non associatemi a nessuna delle due cordate in corsa attualmente».
Qualche nodo al pettine arriverà per forza in quello che da tempo viene indicato come un passaggio cruciale per il futuro del Como: l'assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche, in programma oggi pomeriggio. In particolare quella di amministratore unico della società, ruolo per ora detenuto da Di Bari. Si riproporrà lui? Si tirerà indietro? Come si schiereranno i due soci di minoranza, in particolare Binda che col suo 2% può davvero essere l'ago della bilancia?

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