Tra comunicati e politici
la lingua italiana soffre

Stefano Bartezzaghi, scrittore, giornalista ed enigmista, ha presentato ieri alla libreria "Libux" i suo ultimo libro "Come dire", definito il "primo ritratto comico dell'italiano postmoderno". E ce n'è anche per la politica locale e i suoi documenti scritti 

CANTU' - "Quando l'uso dei termini inglesi si scontra con il burocratese c'è il massimo grado di attrito": è bastato mostrargli un documento del Comune che parla di "ulteriori step" e Stefano Bartezzaghi, con le sue doti di ironico narratore ed esperto di lingua italiana, ha rivelato tic, nevrosi e usi distorti delle parole nei documenti scritti (e non solo).

"Un tempo quando avevano finito l'impegno scolastico molti smettevano anche di scrivere - ha ricordato l'autore - mentre oggi tra sms, chat, social network e blog si scrive sempre di più. Con effetti non proprio rispettosi nei confronti della lingua italiana, visto che ormai lo scritto è sempre più specchio del parlato".

Ulteriori osservazioni di Bartezzaghi sul numero in edicola de La Provincia di Como.

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