"Montalbano?
Non mi fa paura"

Luca Zingaretti, 50 anni, papà da pochi mesi, è tornato con grande successo a teatro, suo primo amore, con un monologo di cui è protagonista una sirena. Ma il ruolo del popolare commissario della tv, protagonista dei romanzi di Andrea Camilleri, non limita le sue possibilità attoriali. Lo ha detto durante l'intervista per parlare dello spettacolo che lo porterà sul palco di Campione il 14 novembre.

di Sara Cerrato

Compiere cinquant'anni può suscitare interrogativi e qualche malinconia ma questo sembra non essere il caso di Luca Zingaretti, attore popolarissimo, che ha festeggiato l'importante compleanno lo scorso venerdì.
Nel "paniere" dell'attore romano molti regali speciali: il successo della sua "Sirena", il reading teatrale che porta in scena, il 14 novembre, alle 21, in un esauritissimo auditorium Monsignor Baraggia, a Campione d'Italia, (biglietti esauriti, info: 004191-6495051), i nuovi episodi della fiction Rai dedicata al Commissario Montalbano, che verranno girati in primavera, un film nelle sale "La kryptonite nella borsa" di Ivan Cotroneo, e uno in preparazione con Soldini. Tutto questo senza dimenticare il sogno: un progetto di regia per il cinema che prenderà corpo il prossimo anno. Spingendoci sul personale citeremo la nascita, nello scorso luglio della figlia Emma, avuta dalla bella compagna, l'attrice Luisa Ranieri. Insomma, il bilancio è roseo e l'interprete appare pronto all'abbraccio con il pubblico, che non gli fa mai mancare il suo sostegno.

Zingaretti, a Campione d'Italia, come in tutte le tappe della tournée, il pubblico l'aspetta impaziente. È così ammaliante la sua "Sirena"?


Nel testo si parla di "incantazione" e proprio un incantesimo scende sulla platea, ogni volta che leggo il testo, che ho tratto dal racconto "Lighea" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La sensualità e la potenza di quelle pagine folgorarono per primo me, quattro anni fa, alla prima lettira. Decisi che, a costo di provare la notte, avrei messo in scena questa storia.

Si può stabilire una "connessione", sia pur ideale tra la storia del siciliano Tomasi di Lampedusa e le storie di Montalbano che lei interpreta sul piccolo schermo?

Le ambientazioni sono molto diverse, ancor più perché "La Sirena" si apre a Torino. Certamente la Sicilia, con la sua ricchezza, è inimitabile fonte di ispirazione per Tomasi di Lampedusa, Camilleri e tanti altri.

Non teme mai che il successo televisivo la "fissi" nel ruolo del Commissario Montalbano?

No. Il pubblico conosce la mia storia e la mia carriera. Poi, la fortuna di un ruolo può avvicinare anche chi mi ha conosciuto nei panni del commissario. Non è un peccato.


(Leggi l'intera intervista su La Provincia in edicola il 14 novembre)

© RIPRODUZIONE RISERVATA