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Giovedì 24 Novembre 2011
Piano della neve
Mezza città esclusa
Quando nevicherà, quest'inverno, intere aree di Como resteranno senza spalaneve e senza spargisale. Saranno ripulite e salate solo le strade servite dai mezzi pubblici e venti vie che costituiscono un'alternativa all'accesso in città rispetto alle principali o che presentano strutture a valenza pubblica, come gli ospedali.
COMO Quando nevicherà, quest'inverno, intere aree della città resteranno senza spalaneve e senza spargisale. Saranno ripulite e salate solo le strade servite dai mezzi pubblici e venti vie che costituiscono un'alternativa all'accesso in città rispetto alle principali o che presentano strutture a valenza pubblica, come gli ospedali.
Tradotto in cifre: sul 45% delle strade di Como sarà sparso sale e sarà rimossa la neve; per il resto, i cittadini dovranno regolarsi di conseguenza. Ma l'amministrazione comunale ricorrerà ai profughi, una quarantina, applicandoli come spalatori lungo le strade della zona a traffico limitato, fuori dalle scuole, dai pubblici uffici o nei punti critici.
La crisi economica planetaria, nazionale e delle casse comunali produce effetti sul piano neve 2011-2012: a disposizione dell'assessorato alla mobilità, ci sono 250mila euro, Iva inclusa, per novembre e dicembre ed altri 250mila euro, Iva inclusa, per gennaio, febbraio e marzo.
L'anno scorso, per l'ultima parte dell'anno, erano disponibili fra i 500mila e i 600mila euro, per un budget invernale totale di un milione e 100mila euro, Iva esclusa e l'imposta ammonta a 231mila euro. Le ditte che hanno lavorato l'anno scorso, con 59 mezzi complessivi non sono ancora state pagate e lo saranno dopo l'assestamento di bilancio.
Nell'inverno 2008-2009, sono stati impiegati un milione e 400mila euro, Iva esclusa e l'anno successivo, un milione e 250mila euro più Iva, che era del 20% e ora è al 21%.
Questo quadro è stato rappresentato ieri dall'assessore Stefano Molinari, che ha precisato di aver ottenuto l'avvallo all'unanimità dalla giunta. «Ci siamo trovati di fronte ad una scelta: tagliare risorse per gli interventi antineve - ha spiegato - oppure risorse per i servizi sociali. Abbiamo privilegiato i servizi sociali. In questo contesto, abbiamo privilegiato spalatura e salatura su tutte le strade percorse dai mezzi pubblici e faremo ricorso ai profughi che, anche in segno di gratitudine, intendono essere utili alla città. Saranno coordinati dagli alpini e dalla Protezione civile ».
Molinari sa già che sarà «massacrato». Del resto, era stato proprio lui a criticare il suo predecessore, Fulvio Caradonna, per la gestione del piano-neve.
«Preferisco dire le cose come stanno - ha sottolineato - ammetto che negli anni scorsi è stata fatta la politica del rigore e adesso siamo costretti a spendere meno della metà dell'anno passato a causa del patto di stabilità, che vincola la spesa degli enti locali».
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola giovedì 25 novembre
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