Che disagio recarsi al Sant'Anna

Il nuovo S. Anna ha compiuto un anno. Anche mio marito l'ha inaugurato entrandoci per la prima volta, ed io con lui. Abbiamo così potuto constatare quanto fosse disagevole per anziani e disabili in carrozzina percorrere il tratto che dal parcheggio porta all'ingresso, con il freddo, la pioggia, la neve.
La nostra frequentazione, fra terapie, visite e controlli, continua. L'ultima volta è stato il 25 ottobre, pioveva a dirotto e abbiamo di nuovo visto uscire dal parcheggio persone in carrozzina impacchettate nel cellofan per ripararsi dalla pioggia battente. Proprio come l'anno scorso! C'è da indignarsi, soprattutto leggendo che non possono partire i lavori di copertura di quel tragitto per un problema burocratico! E' vergognoso! Perché qualcuno che conta non si schioda dalla poltrona e con un po' di buona volontà e dinamismo fa smuovere quegli ingranaggi odiosi e perversi chiamati burocrazia che bloccano lavori così urgenti come questa benedetta copertura?
Per fortuna all'interno di questo prestigioso ospedale è un'altra cosa, e doverosamente vanno ringraziati tutti perché si prodigano per la nostra salute.

Maria Mandrini
Valmorea

Gentile signora Maria,
anch'io ho potuto constatare di persona tutto il disagio che lei con efficacia ci racconta.
Purtroppo, come abbiamo già scritto molte volte, il nuovo Sant'Anna è nato in fretta e in fretta è stato portato a compimento, sicché oggi qualche magagna salta fuori. E quel tragitto allo scoperto in effetti grida vendetta.
Speriamo che i problemi più urgenti vengano affrontati e risolti, anche se la congiuntura negativa che stiamo attraversando non lascia molti margini alla speranza. Per ora dobbiamo accontentarci di quel che abbiamo e cercare tutti insieme di farlo funzionare al meglio. Perché quel che conta è la sua considerazione finale: sono le persone che fanno la differenza.

Pier Angelo Marengo
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