Icam, un crollo ad Orsenigo
Bloccato il trasferimento
L'attività produttiva non sarà interrotta, ma i tempi del resto del trasloco si allungano
ORSENIGO Crollano uno dopo l'altro i sette piani del magazzino del nuovo stabilimento Icam di Orsenigo. «Danno incalcolabile» commenta Plinio Agostoni, presidente della storica azienda lecchese di cioccolato che sta appunto trasferendo le lavorazioni a Orsenigo.
Il crollo interno è avvenuto lunedì, ma in pochi hanno assistito all'evento. Si è sentito un gran boato, durato circa una decina di minuti, poi l'allarme antincendio.
I lavoratori dell'Icam hanno subito compreso che qualcosa di grave era avvenuto: «Un grande spavento» - commenta uno dei lavoratori che si trovava sul posto - «La struttura di sette piani del nuovo magazzino è ceduta all'improvviso e i sacchi stivati delle fave di cacao, tonnellate su tonnellate di materiale, sono stati inghiottiti nel crollo. Molti sacchi sono stati danneggiati e tutto il materiale è ora inutilizzabile, perché completamente inzuppato dall'acqua dell'antincendio. È un miracolo che nessuno si sia fatto male».
Inoltre gli impianti robotizzati per il trasporto dei sacchi sono stati seppelliti sotto il crollo.
I periti stanno cercando di dare una motivazione all'accaduto. Lo stabilimento è stato realizzato meno di un anno fa e il magazzino, edificato su sette piani ed alto circa venti metri, era stato studiato con molta attenzione, proprio perché doveva contenere la preziosa materia prima, le fave di cacao, per molte settimane prima della loro lavorazione.
L'attività produttiva non sarà interrotta. Quel che è certo è che questo disastro comporterà un'ulteriore battuta d'arresto nel trasferimento dell'attività industriale da Pescarenico a Orsenigo, già in ritardo di un anno sulla tabella di marcia.
Gloria Riva
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