Chiude la sartoria di Erba
Sessant'anni d'abiti su misura
Giovanni La Rocca aveva cominciato a dodici anni. «Lavorerei ancora, ma oggi si punta troppo ai marchi»
ERBA (v. fal.) - Al civico 18 di piazza Matteotti Giuseppe La Rocca lavora da 40 anni, e gli altri 20 li ha passati tra la Sicilia e Como sempre con ago e filo in mano. Professione sarto, quando i sarti si chiamavano ancora maestri, ha vestito solo su misura eD inaugurato passerelle d'alta moda. La passione della piega impeccabile gli è venuta lavorando, nel laboratorio di suo fratello a Barcellona Pozzo di Gotto; ragazzo di bottega a dodici anni, ora ha deciso di chiudere l'attività a breve.
Non chiude perché oggi si rinunci del tutto all'abito, ma perché si preferisce la firma costosa al taglio impeccabile. Vale per la moda femminile, ma soprattutto per quella maschile, che per tradizione è quella che richiede la maggior precisione artigianale e fa da spartiacque tra i sarti eccellenti e quelli alle prime armi.
Giuseppe La Rocca è prima di tutto un sarto da uomo e di conseguenza lo è, con ancora maggiore passione per la moda femminile. Quando negli anni Sessanta l'alta moda usciva solo dalle sartorie, il suo studio a Como lavorava a pieno ritmo e, oltre ai "ricchi", vestiva i modelli e le modelle delle passerelle milanesi.
«A quei tempi piaceva molto organizzare le sfilate di moda nei locali importanti sul lago e chiamare le sartorie più accreditate» - dice La Rocca - «Per le passerelle ho cucito abiti da uomo e da donna più eccentrici del solito, perché quando si presenta una propria collezione bisogna essere sempre un po' spettacolari».
Tutto questo senza rinunciare alla perfezione del taglio. Un'abilità che La Rocca ha conservato quando si è trasferito a Erba e ha aperto il suo negozio di abiti fatti a mano.
«Purtroppo si è persa la cultura della confezione su misura» - sostiene il professionista - «I clienti sono attirati più dal marchio importante che dalla precisione del taglio. Eppure alla fine, i costi sono simili». Con la differenza che un abito sartoriale è una garanzia nel tempo, per qualità e stoffa.
Il cambiamento non è solo nel gusto della clientela, che punta più sull'effetto che sulla precisione, ma nel modo di lavorare e d'intendere la produzione.
«La moda e l'abbigliamento sono senza dubbio un campo difficile. L'industria produttiva ha cambiato tutto il sistema economico che reggeva queste categorie» - dice il sarto - «Mi piacerebbe molto lavorare ancora, perché è sempre una soddisfazione vedere l'abito che veste in modo perfetto, ma per le piccole realtà c'è sempre meno spazio. Manca il personale, perché nessuno vuole più imparare a svolgere questa professione, e non posso andare avanti senza un aiuto».
Di sicuro la creatività non manca: la vetrina di piazza Matteotti è già pronta per festeggiare il Capodanno, con abiti da gran sera per lui e per lei. Per finire in bellezza, prima di chiudere i battenti, Giuseppe La Rocca si potrà premiare con un brindisi alla carriera.
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