Da Ca' d'Industria al Gallio
Ecco chi non paga l'Ici

Si tratta di strutture esentate dall'obbligo di pagare la tassa sugli immobili che ora torna sotto forma di Imu

COMO Tassa sugli immobili, la Chiesa non è l'unica a beneficiare dell'esenzione. L'ha ricordato, intervenendo sulle polemiche di questi giorni, il vescovo Diego Coletti, peraltro lasciando la porta aperta a «precisazioni e integrazioni».
A Como la mappa delle esenzioni è variegata. Non pagano l'Ici, ovviamente, gli ospedali pubblici e l'Asl. Niente Ici per la fondazione Ca' d'Industria. Tassati, invece, gli immobili che ospitano sedi e uffici dei sindacati: «Non  è vero che siamo esenti - rispondono dalle sedi di Cgil, Cisl e Uil - Paghiamo e ovviamente possiamo dimostrarlo». Sono tenuti a pagare anche i partiti, ma sul Lario quasi tutti hanno una sede in affitto. «Non esistono agevolazioni per le cooperative», spiega il presidente di Confcooperative Mauro Frangi. Netto il presidente dell'Arci, Enzo D'Antuono (i circoli sono finiti nel mirino a livello nazionale in quanto esenti): «Siamo in affitto, non abbiamo immobili di proprietà e quindi la questione non si pone». In affitto la Compagnia delle Opere: «Non si può pensare di tassare chiese e oratori, discorso diverso per gli immobili con destinazione ricettiva».
Niente Ici per il collegio Gallio (proprietà dell'omonima «opera pia»). Mentre non godono di esenzioni le scuole paritarie che non fanno capo a onlus, come il Casnati: «Paghiamo», spiega Danilo Discacciati. Sono in affitto l'istituto Pascoli e la Montessori (quest'ultima versa il canone al Comune). Pagano anche le Acli: «Fino all'ultimo centesimo, siamo un'associazione di diritto privato - ricorda la presidente Luisa Seveso - La Chiesa? Giusto che dia un segnale in un momento di crisi, ma escludendo oratori e chiese».

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