Cantù, due milioni di Ici
Non si sa dove finiranno

A tanto ammontava il gettito dell'imposta comunale prima dell'abolizione. Il futuro incerto dell'Imu, che solo in parte tornerà ai Comuni. L'evasione scoperta in questi anni

CANTÙ Si sa quanto si è perso, una cifra 1,2 e  2,3 milioni di euro, non quanto ci si guadagnerà. E alla fine, quindi, non solo i cittadini storcono il naso di fronte alla reintroduzione della sulla tassa sugli immobili, l'Ici, ma anche gli stessi Comuni.

Tornata, in verità, sotto forma di Imu, imposta municipale unica, che prevede che nel caso di destinazione ad abitazione principale l'aliquota sia del 4 per mille, con possibilità per il Comune di modificarla, in aumento o in diminuzione fino al 2 per mille. Per le altre abitazioni l'aliquota sarà del 7,6 per mille, ma l'amministrazione comunale potrà aumentarla o diminuirla fino al 3 per mille.

Per quanto riguarda Cantù, l'abolizione dell'Ici sulla prima casa, tre anni fa, aveva portato a un mancato introito per piazza Parini da 1.245.000 euro. Cifre importanti, considerando che oggi persino asfaltare le strade è questione spinosa. E già si trattava di un gettito dimezzato dalla Finanziaria Prodi, visto che dodici mesi prima il Comune aveva incassato 2.384.000 euro.

Difficile, oggi, stabilire quale sarà l'entità dell'entrata, visto l'Imu prevede che una parte del gettito resti agli enti locali e una allo Stato. Ma a quanto ammontino l'una e l'altra, al momento, non è determinato, e le nubi sul futuro dei conti pubblici sono tutt'altro che dissipate. Peraltro l'assessore al Bilancio canturino Maurizio Farano non si è detto entusiasta della novità, perché «capisco che questo porterà beneficio a molti Comuni, ma è vero anche che si farà un passo indietro, perché le ristrettezze di questi anni avevano cominciato a far cambiare la mentalità nella gestione della macchina pubblica, e ora con questa disponibilità credo che la spesa ripartirà come prima».

Negli ultimi anni il Comune ha comunque continuato ad incassare dall'Ici. E non solo da quello sulle seconde abitazioni e sui fabbricati produttivi, ma anche dagli accertamenti sulla regolarità contributiva, come avvenuto per la Tarsu. Controlli dal 2005 in avanti, che hanno portato a un recupero di 355.000 euro. Per l'anno d'imposta 2006 200.000 euro, mentre per il 2007 sono stati 160.000 euro incassati. Nei primi sei mesi del 2011  sono stati incamerati 85.500 euro e sono stati notificati una serie di atti relativi a fabbricati in categoria D - industriali e commerciali - che hanno fruttato un recupero pari a 544.000 euro.

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