Brienno, iniziata ieri la demolizione
della casa sventrata dalla frana

Un intervento che costerà 30mila euro, metà coperti dallo stanziamento del comitato di soccorso grazie alla sottoscrizione e l'altra metà offerta dalle due imprese comasche che si sono fatte avanti per eseguire a prezzi dimezzati le opere. Si tratta della Scavi 3V di Faloppio e della Er Scavi di Bizzarone.

BRIENNO - Iniziati ieri lavori di demolizione delle pareti pericolanti della casa
sventrata dalla frana, un intervento che costerà 30mila euro, metà coperti dallo stanziamento del comitato di soccorso grazie alla sottoscrizione con conto aperto alla Banca popolare di Sondrio di Sala Comacina (gli ultimi versamenti sono stati effettuati dai consiglieri provinciali Claudia Lingeri,
Maurizio Oleari e Diego Peverelli) e l'altra metà offerta dalle due imprese comasche che generosamente si sono fatte avanti per eseguire a prezzi dimezzati le opere indicate dal Comune. Si tratta della Scavi 3V di Faloppio e della Er Scavi di Bizzarone.

Con spiegamento di uomini e mezzi le due società nel giro di 8 giorni
demoliranno le parti che penzolano pericolosamente nel vuoto, porteranno le macerie alla discarica e daranno all'immobile una migliore connotazione garantendo nel contempo maggiore sicurezza.

«L'edificio - ha spiegato il sindaco Patrizia Nava - dovrà poi essere consolidato con un sistema di tiranti in quanto è venuta a mancare
la controspinta della porzione completamente distrutta dall'alluvione.
D'intesa con l'assessore provinciale ai lavori pubblici Pietro Cinquesanti il
Comune è inoltre impegnato per le riparazioni delle strutture pubbliche
distrutte mentre con altri finanziamenti
in via di definizione andremo a ricostruire anche il ponte romanico,
opera necessaria non tanto per l'immagine storica di Brienno quanto per
permettere ai residenti di superare la forra del torrente Canova e collegare le due parti del paese».

Al centro della zona disastrata c'è una nota improntata alla speranza rappresentata dal presepe allestito con amore da Tino Lanfranconi il quale l'anno scorso aveva realizzato l'opera all'interno della valle Canova. A causa dei lavori in corso l'ubicazione è stata spostata di qualche metro, ma l'immagine della Natività è rimasta nel luogo del disastro e il parroco don
Maurizio Uda impartirà una solenne benedizione.

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