Due denunce a San Siro
per la carica del montone

Sopralluogo di Carabinieri ed Asl dopo l'aggressione alla donna con il passeggino

SAN SIRO Sopralluogo nella frazione Marena da parte dei carabinieri e del servizio veterinario dell'Azienda sanitaria locale, ieri mattina, per meglio inquadrare la vicenda del montone che, dieci giorni fa, aveva caricato una mamma con una bimba di pochi mesi nel passeggino.

È stata fatta chiarezza, innanzitutto, sulla proprietà dell'azienda agricola cui fa capo il gregge con il montone inferocito: attraverso il riscontro del chip auricolare si è appurato che le bestie appartengono a Paolo Sirtori, residente a Menaggio in via Montegrappa. Ugo Ortelli, 52 anni, identificato sulle prime come proprietario, è lo zio del titolare edaiuta il nipote nella gestione dell'attività.

Per entrambi valgono le contestazioni di lesioni e di omessa custodia e malgoverno di animali. Ieguito alla denuncia sporta dalla donna aggredita, sarà la Procura di Como a valutare il loro eventuale rinvio a giudizio.

Il montone, un meticcio di due anni, di taglia media, in occasione del sopralluogo delle forze dell'ordine e dei veterinari dell'Asl,non è parso un animale particolarmente aggressivo, come lo sono invece altri esemplari. Il maschio della pecora, anche quello in apparenza più mansueto, può peraltro sempre rivelarsi pericoloso; per legge, inoltre, qualsiasi animale domestico deve essere custodito e controllato.

Quel giorno, invece, il gregge di Sirtori si trovava a brucare liberamente poco sopra un sentiero del centro abitato. Una mamma stava rientrando a casa con la bimba sul passeggino e, mentre rispondeva al telefonino, il montone l'ha caricata da dietro; l'istinto è stato quello di sveltire il passo, ma l'animale l'ha colpita una seconda volta e l'ha fatta cadere, per poi accanirsi contro di lei a testate.

Questa la testimonianza di Omar Goni, consigliere comunale, che abita nei pressi, impensierito soprattutto per la presenza della bambina nel passeggino rovesciato. Il suo intervento era servito ad evitare il peggio: la donna se l'era cavata con dieci giorni di prognosi e tanto spavento, mentre la sua bambina non aveva subito conseguenze.

Ortelli e Sirtori hanno confermato ai carabinieri la versione già espressa fin da subito: lasciano gli animali in un recinto, ma i bambini vanno a dar loro il pane e, il più delle volte, dimenticano aperto il cancello. La tutela degli animali, tuttavia, è una responsabilità dei proprietari e gli interessati, d'ora in avanti, dovranno preoccuparsi di custodire meglio il gregge, cominciando magari a dotare di lucchetto il cancello del recinto.
                                                                                                       G. Riv.

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