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Giovedì 15 Dicembre 2011
Il vescovo Diego Coletti
racconta la storia dell'abete
Inedito incontro con i bambini comaschi al Teatro Sociale promosso dalla città dei balocchi
COMO - «Alzi la mano chi ha già fatto l'albero di Natale». La richiesta è riecheggiata in un contesto insolito: al Teatro Sociale che ieri ha ospitato i bambini di varie scuole elementari della città. Insolito anche il fatto che la curiosità provenisse dal vescovo Diego Coletti che dal palco ha intrattenuto il pubblico di giovanissimi rivelando i molteplici significati dell'abete natalizio. L'iniziativa, promossa dalla Città dei Balocchi che già lo scorso anno aveva proposto un dialogo fra i piccoli il vescovo, in questa edizione ha rinnovato la sfida alla ricerca di simbologie perdute. Introdotta dall'attore Stefano Dragone, la festosa suggestione dell'albero sfavillante di luci, è stata quindi riletta secondo l'antica storia di San Bonifacio, monaco inglese che fra i boschi della Germania annunciò la nascita di Gesù alle popolazioni pagane. «Bambini, contrariamente agli altri alberi che perdono le foglie e sembrano morti, gli abeti sono sempreverdi, rappresentano la vita che non muore» ha suggerito il vescovo rivelando una serie di simboli legati alle radici e alla linfa che alimenta lo slancio verso il cielo, verso la gioia del Natale.
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