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Lunedì 19 Dicembre 2011
L'ultimo mugnaio
svela i suoi segreti
COMO C'è una formula segreta della migliore farina per la polenta che da più di cento anni si tramanda in una famiglia di mugnai di Camnago Volta. È nella memoria di Giuseppe Muscionico, 64 anni e ultimo discendente ad aver imparato il mestiere. Con gli insegnamenti del nonno e dello zio Nino che prima di lui hanno appreso dal suo bisnonno a distinguere il granoturco migliore, ad ascoltare il rumore della macina e riconoscere al tatto i tipi di macinato. Ma c'è di più. Perché Muscionico ha sempre dato una mano in famiglia anche se è stato prima litografo alla vecchia Testoni e poi tipografo per venti anni in questo giornale. E anche perché il Mulino Beretta - detto Maestro per la grandezza - è stato l'ultimo a fermarsi negli anni Ottanta ed è l'unico tra i nove della Valle del Cosia che ha mantenuto la struttura originaria. È antico: all'epoca di Volta lì sorgeva un convento con mulino annesso, acquistato dalla famiglia Beretta nel 1892. E Muscionico è cresciuto imparando tutti i segreti del meccanismo che era tra i più moderni del tempo. «Permetteva per esempio di passare dal granoturco alla farina per la polenta già pronta senza setacciarla a mano - illustra - sono felice di avere imparato il mestiere e ho tanti ricordi, spesso andavo con mio nonno e poi con mio zio quando giravano con cavallo e carretto per commerciare un po' in tutta la zona o quando tornavano con il cavallo carico gli andavamo incontro». Perché i sacchi più piccoli di farina pesavano anche ottanta chili, fino ad un massimo di un quintale. E al mulino si macinava per la vendita ma si lavorava anche per terzi: «Sotto le feste per chi aveva maiali da ingrassare o per farina di pizzoccheri e polenta - ricorda - spesso si macinavano anche 80 chili di farina all'ora, non esistevano ferie solo Natale e Ferragosto ma bastava poco per fare festa: ogni anno pulivamo la roggia molinara che deviava le acque del Cosia e si mangiava con chi veniva ad aiutarci».
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