Tiranni, ci saranno sempre i tiranni, ma finiranno sempre male. Mi riferisco ai nostri politici, alla loro arroganza nel prenderci per i fondelli, di richiamarsi ad un rigore che potrebbe far loro stracciare le vesti ma che poi finisce in uno squallido comportamento ipocrita.
Avevamo chiesto i tagli della politica. I tagli, non i ragli. Un provvedimento di tale portata avrebbe dovuto essere il frutto di un restauro complessivo dell'architettura dello Stato. Avevano promesso una riduzione del costo della politica: ancora una volta ci hanno preso in giro, perché i diritti acquisiti, ma solo i loro, non si toccano. L'Italia è una peggiocrazia, ovvero è il governo dei peggiori.
Non sono politici. Sono prestigiatori. Uno è lì che si domanda che fine avrà fatto il dimezzamento dei parlamentari e quelli invece con un colpo di mano si dimezzano i tagli allo stipendio. Dopo aver votato senza battere ciglio l'anticipo dell'età pensionabile per le donne e l'inasprimento dell'Iva per tutti, i senatori prendono in esame l'unica parte della stangata che li interessi davvero: la riduzione delle indennità per i parlamentari forniti di un'altra fonte di reddito.
Renato Meroni
Como
Se guardiamo a questa manovra così com'è e la depuriamo dell'urgenza con cui è stata varata, vien da dire assieme a lei che ci hanno preso in giro un'altra volta. Tuttavia non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla drammatica realtà del baratro nel quale stavamo per precipitare.
Io direi di lasciare a Mario Monti e al suo governo dei professori un'altra possibilità. Facciamo un altro buco nella cinghia e diamo loro ancora qualche mese. Vediamo che cosa faranno sul fronte dei tagli alla spesa pubblica, ai compensi dei politici e dell'apparato pubblico e della lotta all'evasione fiscale. Poi giudicheremo loro e tutti quelli che ci stanno dietro. E sarà un giudizio senza appello, perché credo che adesso la gente sia davvero al capolinea.
Pier Angelo Marengo
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