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Giovedì 29 Dicembre 2011
Liberalizzazioni degli orari
Como gioca d'anticipo
Dal 2 gennaio addio vincoli non solo per bar, ristoranti, negozi e supermarket, ma anche per panifici ed estetisti
COMO - Centri commerciali, negozi, bar, ristoranti: tra quattro giorni scatta la rivoluzione degli orari. Dal prossimo 2 gennaio, così come previsto dal decreto "salva Italia" del governo Monti, tutte le attività potranno restare aperte senza limiti, in teoria 365 giorni l'anno e 24 ore su 24.
Ogni titolare deciderà come regolarsi e gli enti locali non avranno il potere di imporre nulla. Non a caso, ieri il sindaco Stefano Bruni ha firmato quattro ordinanze che recepiscono i contenuti della legge e cancellano le precedenti norme fissate dal Comune in materia di orari.
Le novità per i consumatori sono molte. Per quanto riguarda le «attività commerciali» (negozi, media e grande distribuzione) e quelle di «somministrazione di alimenti e bevande» (bar, ristoranti), la firma di Bruni ufficializza che - dal 2 gennaio - non avranno più valore le precedenti ordinanze volute dallo stesso sindaco per disciplinare orari o giorni di apertura e chiusura. Ognuno sarà libero di scegliere se aprire o meno nei festivi, se lavorare fino a tarda sera e così via.
Diverso il discorso per panetterie, pasticceri, pizzerie al trancio e tutte le altre «imprese artigiane di produzione o trasformazione di alimenti, attrezzate per il consumo immediato nei locali dell'azienda». Queste attività sono infatti regolate da leggi regionali e il decreto Monti concede 90 giorni di tempo per uniformarsi alla liberalizzazione. Palazzo Cernezzi, tuttavia, ha deciso di giocare d'anticipo e la seconda ordinanza di Bruni dispone che anche i titolari di simili imprese artigiane potranno «decidere liberamente» aperture e chiusure già dal prossimo 2 gennaio. La decisione è il frutto di un confronto con i referenti di Confartigianato e Cna.
Meccanismo simile per parrucchieri ed estetisti (centri di bellezza, centri benessere, per massaggi o abbronzatura). Anche in questo caso, invece di aspettare 90 giorni il sindaco ha deciso di dare il via alla liberalizzazione dal 2 gennaio, firmando le apposite ordinanze.
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