Guanzate, oggi l'ultimo saluto
al "poeta del telefonino"

I funerali di Alfredo Fuoco, 45 anni, il poliomielitico grave che affidava i suoi versi ad un palmare

GUANZATE Voleva scrivere un libro, il racconto della sua vita, dolorosa eppure piena di speranza, ma Alfredo non ce l'ha fatta a terminarlo. Se n'è andato per un attacco cardiaco Alfredo Fuoco, un uomo coraggioso di 45 anni, malato da quando ne aveva di 11 di poliomielite, legato ad un respiratore che gli permetteva di vivere. L'ultimo saluto oggi pomeriggio alle 14.30 nella chiesa parrocchiale, poi Alfredo sarà sepolto vicino al papà nel cimitero locale.

Alfredo, ospite del "Vita Residence 3", parlava a fatica, ma non aveva perso il sorriso e la voglia di comunicare con gli altri. Per uscire dal suo isolamento aveva imparato ad impugnare una matitina con cui scriveva su un palmare. Riceveva e - mail, comunicava con il mondo ed anni fa aveva cominciato a scrivere quelle dolci poesie con cui dava corpo alle sue emozioni.

Ad agosto aveva festeggiato il compleanno con la mamma, i fratelli e gli amici. «L'avevo rivisto in quell'occasione, era l'Alfredo di sempre, sorridente, come l'ho conosciuto anni fa, un ragazzo con tanto coraggio, pazienza e che nonostante tutto non ha mai perso la speranza» - racconta commossa la volontaria Amelia Barlusconi, che aveva incoraggiato Alfredo a scrivere le prime poesie - «Ero felice che avesse cominciato a scrivere il libro della sua vita. Oggi provo molto dolore, ma credo che ora Alfredo sia finalmente felice, perché può tornare a correre e a saltare, che era ciò che desiderava di più».
 
In un passo della poesia "Preghiera" Alfredo Fuoco scrisse «O Signore, fa' che la mia vita non sia stata e non sia tutto tempo perso. Allevia la mia sofferenza e dammi la forza e la pazienza di sopportare tutto ciò. Dammi, se puoi, una seconda possibilità, fammi vivere una vita vera, ricca di felicità, gioia e soddisfazioni. Fa' che io possa dire un giorno finalmente: la vita è meravigliosa».

A chi un giorno leggerà le sue poesie, e forse quel libro che non ha terminato, Alfredo lascia il suo messaggio di speranza. Allora, dal Cielo, non dubiterà più che la sua vita sia stata tempo perso.
                                                                                        Laura Attolico

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