Scommesse degli zingari
«Il Como nel mirino»

COMO Agli "zingari" non bastava più truccare qualche partita per guadagnare soldi con il calcioscommesse. Ma stavano anche studiando il modo per comprarsi delle squadre alle prese con qualche problema societario. Quali, ad esempio, il Calcio Como.
È l'ex azzurro Carlo Gervasoni, l'ultima gola profonda dell'inchiesta della procura di Cremona che sta facendo tremare le fondamenta del mondo del pallone, a raccontarlo al pubblico ministero, nell'interrogatorio di martedì scorso, al termine del quale ha ottenuto gli arresti domiciliari. Racconta di incontri organizzati fin dal 2009 al Casinò di Lugano assieme all'ex giocatore del Chiasso Gegic (che la magistratura italiana vorrebbe in carcere, in quanto considerato uno dei referenti del gruppo degli "zingari") e «altri personaggio slavi», ai quali talvolta hanno partecipato anche un altro ex del Como, Mauro Bressan da Cernobbio, e il preparatore dei portieri del Bellinzona, Summit durante i quali non si discuteva solo della possibilità di truccare le partite.
Racconta Bressan che Gegic e i suoi amici erano interessati all'eventualità di acquistare qualche squadra del campionato di serie B o di C1. Squadre definite «acquistabili» per via delle loro condizioni finanziarie «precarie» quali il Grosseto e il Calcio Como. Ad avere il compito di individuare le squadre in questione e di contattarle, secondo Gervasoni, sarebbe stato proprio Bressan.
Nel caso del Como, è senz'altro vero che la società sia stata più volte "sul mercato" negli ultimi anni, come sta del resto succedendo tutt'ora. Più plausibile che si parlasse di un periodo successivo al 2009, anno in cui il Como passò dalla C2 alla C1. La sfilata di nomi a vario titolo interessati - non tutti peraltro arrivati a vere e proprie offerte per l'acquisto della società - è iniziata un po' più tardi.

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