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Martedì 03 Gennaio 2012
Supermercati sempre aperti
Paura per i piccoli commercianti
Centri commerciali aperti 365 giorni all'anno, negozianti furibondi. La liberalizzazione nel settore del commercio, voluta dal governo Monti, da ieri è diventata realtà.
Negozi, bar, ristoranti e centri commerciali possono quindi scegliere orari e giorni di apertura senza alcun genere di vincolo. Le novità, però, non piacciono né a Confcommercio né a Confesercenti e nel mirino finisce proprio la grande distribuzione. Il motivo? I principali gruppi presenti sul territorio sono intenzionati a moltiplicare le aperture domenicali e festive, limitando il più possibile le chiusure. Una mossa che penalizzerebbe i negozi tradizionali. Bennet, in particolare, ha già scelto la formula "sempre aperto". Ma anche Esselunga, Iper e Carrefour - sebbene ieri abbiano spiegato che non è ancora stata presa una decisione ufficiale - aumenteranno le giornate di apertura.
Proprio dai negozi situati all'interno dei centri commerciali, arrivano, non a caso le prime proteste. Bennet ha inviato una comunicazione scritta per annunciare i cambiamenti e l'umore tra chi lavora nei negozi a Tavernola (sono 42 in tutto) non è dei migliori. Questi esercizi sono obbligati, per contratto, a uniformarsi alle aperture del centro, ma titolari e commesse sostengono: «Non ha senso aprire sempre, ci saranno domeniche con pochissimi clienti eppure saremo costretti a lavorare». Qualcuno dovrà assumere personale aggiuntivo: «Un ulteriore aggravio in un periodo di crisi». I più arrabbiati, comunque, sono i commercianti del centro città, come conferma il presidente di Confesercenti <+G_NERO>Sergio Ferrario: «La decisione del governo è un ennesimo regalo alla grande distribuzione - afferma - e penalizza fortemente i negozi. I colossi si prendono una nuova quota di mercato e gli altri commercianti combatteranno una guerra tra poveri. Il negozio un po' più grande, in sintesi, riuscirà a stare aperto qualche giorno in più e affonderà quello piccolo».
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