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Martedì 10 Gennaio 2012
Un aiuto alle famiglie
Rete solidale nel Canturino
A Cantù una nuova rete di aiuto alle famiglie: grazie all'assegnazione di un bando regionale della legge 23 (a favore delle famiglie, dell'associazionismo e del volontariato) fino a dicembre vari attori territoriali si metteranno a disposizione per il progetto "Famiglia - si cura, interventi per la crescita, l'apertura, l'autonomia"
L'associazione capofila è La Soglia, che dal 1993 si occupa di minori in affido, di sostegno alle famiglie in disagio e, collaborando anche con il Comune, ha già attivato diversi progetti anche nelle scuole, come la facilitazione linguistica per i bambini stranieri.
Gli altri partner sono invece: la cooperativa Progetto sociale che lavorerà all'interno delle famiglie, l'ufficio di piano del comune di Cantù e l'associazione la Vela, che si occupa di dislessia.
È stata, inoltre, firmata un'intesa con gli istituti comprensivi di Cantù, Figino Serenza, Capiago Intimiano e Cermenate e con la comunità pastorale San Vincenzo di Cantù per attivare una collaborazione in diversi ambiti. «È un'opportunità importante questa rete di collaborazione - spiega Marina Borghi presidente de La Soglia - che crea solidarietà aiutando le famiglie a raggiungere una certa autonomia e indirettamente migliorando la condizione dei bambini. Ma oltre ad aiutare le famiglie, suggerendo anche strategie di educazione e organizzando del tempo strutturato in cui impegnare i bambini a scuola o negli oratori, si vuole dare un supporto scolastico e domiciliare anche per quelle situazioni di disabilità di apprendimento, di cui lo scorso hanno sono stati evidenziati 206 casi nei distretti scolastici interessati dal progetto. I destinatari saranno cinque bambini al di sotto dei cinque anni, 30 in età delle scuole elementari, 20 preadolescenti, cinque adolescenti e 20 famiglie da supportare. Il progetto, di cui è responsabile Anna Borghi, coordinatrice e formatrice volontaria, ammonta a 71.420 euro, di cui il settanta percento, circa 50 mila euro, coperto dalla Regione». È evidente in questo caso come più competenze integrandosi per il raggiungimento di unico obiettivo possano coprire diversi ambiti e sostenere la famiglia nei diversi bisogni.
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