L'influenza arriva in ritardo
E fa meno malati del previsto

Nell'ultima settimana il virus ha colpito 1300 comaschi. Il picco è atteso per febbraio

COMO - Gli addetti ai lavori avevano parlato subito di un'influenza "non particolarmente aggressiva". E i fatti stanno confermando le previsioni. A meno che, nelle prossime settimane, non si registri un'ondata di casi superiore alla media. Per ora, infatti, la classica epidemia invernale ha fatto pochi danni e il temuto "picco", atteso come di consueto per metà gennaio, resta lontano.
Secondo gli esperti l'impennata a questo punto slitta (sempre che arrivi) a febbraio. Ma la stagione si chiuderà probabilmente con un numero di contagi decisamente inferiore agli anni scorsi.
I  numeri parlano chiaro. L'ultimo bollettino "Influnet", diffuso dall'Istituto superiore di sanità, rivela che, dall'inizio della sorveglianza, l'influenza ha colpito meno di un milione di italiani (998mila persone), vale a dire 430mila in meno rispetto alla situazione registrata nello stesso periodo dell'inverno 2010-2011. Un calo nell'ordine del 30%. Nei giorni scorsi, addirittura, la curva epidemica è scesa leggermente e l'incidenza si è attestata a 2,79 casi ogni mille assistiti, con il maggior numero di casi nelle classi di età pediatriche (in particolare nella fascia 0-4 anni, con un'incidenza pari a 5,63 casi per mille, mentre nella fascia 5-14 anni scende a 3,19). In Lombardia l'incidenza è leggermente più bassa rispetto alla media nazionale, visto che i casi segnalati dai "medici sentinella" sono 2,37 ogni mille assistiti e nella fascia 0-4 anni il dato si ferma a 4,46 ogni mille.
Si può stimare, quindi, che in provincia di Como siano state colpite dall'influenza, nell'ultima settimana, circa 1.300 persone.

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