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Venerdì 20 Gennaio 2012
Ticosa, quattro milioni buttati
E ora spuntano nuovi veleni
Per la Ticosa sono già stati spesi tra incarichi, bonifica dell'amianto e incarichi per il sottosuolo circa 4 milioni di euro. Ma ancora non si conosce esattamente cosa c'è sotto la grande spianata di Como tra via Grandi e via Regina dove sono stati eseguiti i primi scavi.
Nel dettaglio per le analisi del sottosuolo sono stati spesi circa 140mila euro in consulenze: 12mila alla società Eurogeo (Cinisello Balsamo) per le perforazioni , 19mila euro alla Chelab (Treviso) per le analisi chimiche, 85mila euro Iva esclusa alla societàEnviron (la stessa che si era occupata della mappatura dell'amianto) per la redazione del progetto di bonifica e per le relative indagini ambientali. E ancora 2500 euro alla Geomad (Sesto San Giovanni) per le ulteriori analisi in otto punti richieste dall'amministrazione provinciale e l'incarico di 20mila euro all'ingegner Rinaldo Marforio già docente alla facoltà di Architettura, è ricercatore confermato del dipartimento di Ingegneria Idraulica, ambientale, infrastrutture viarie, rilevamento, sezione ambientale del Politecnico di Milano.
Negli ultimi giorni in Ticosa sono in corso una serie di ispezioni con il georadar per capire cosa si nasconde sotto la vecchia tintostamperia. Innanzitutto è stata rilevata la presenza di una cisterna che contiene acquaragia. Gli scavi hanno evidenziato anche la presenza di numerosi sottoservizi (tubazioni, eccetera) di non facile rimozione e, comunque, non previsti.
Il problema maggiore è la scoperta di 400 metri cubi di materiali edili scaricati nella zona a ridosso di via Regina. Dopo il disboscamento della zona è emersa appunto la presenza dei materiali edili, tra cui anche eternit triturato.
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