Manari esordisce da allenatore del Como a Sorrento. Ma la situazione è caotica. Abituiamoci. Perché questo sarà il quadro delle prossime settimane, con una società spaccata in due e una guerra feroce a ogni mossa. L'ultima, è dell'ex presidente Di Bari, comunque proprietario di una parte di società. Saputo della cessione di Filippini, è andato su tutte le furie. Ha mandato un telegramma ai soci del Calcio Como e alla Figc per cercare di bloccare il trasferimento del giocatore, diffidando dal registrare il tesseramento. L'esito di questa dura reazione, è dubbia. Può davvero fare qualcosa? Difficile. Ma non lo è, invece, il motivo: «Stanno depauperando la società, è pazzesco. Filippini valeva molto di più di quanto hanno preso dalla Cremonese. Io stesso in estate ho rifiutato un'offerta allettante. Cosa stanno facendo? La situazione economica è drammatica e loro svendono i giocatori? Li diffido ad effettuare operazioni che non siano quelle ordinarie. E temo che le partenze non siano finite. Su questa faccenda partiranno delle denunce». Di Bari teme che, prima Ramella, poi Filippini, domani (si dice) Lewandowski e Salvi, sia in atto un'epurazione degli uomini più vicini a lui, senza che sia salvaguardato l'aspetto economico della vicenda. Martedì c'è l'assemblea straordinaria, cui però Rivetti probabilmente non parteciperà.