Cantù, Eagles esasperati
"Notizie certe sul palasport"

I rappresentanti del tifo organizzato minacciano di occupare il cantiere se l'azienda bresciana Turra non darà indicazioni precise e garanzie sull'inizio e la fine dei lavori

CANTÙ  Vogliono risposte chiare, vogliono sapere quando cominceranno i lavori e soprattutto quando finiranno, perché un secondo incubo Palababele non sono disposti a viverlo.

Vogliono un palazzetto e lo vogliono finito, gli Eagles, altrimenti sono pronti ad alzare la testa, per far capire agli amministratori che la città del mobile è anche e soprattutto la città del basket. Il che significa arrivare a occupare il cantiere il giorno della posa della prima pietra, se non ci saranno rassicurazioni concrete, o anche a organizzare un vero e proprio boicottaggio delle prossime amministrative, con lo sciopero del voto. Almeno un migliaio di preferenze perse.

È arrivata al culmine l'esasperazione dei tifosi, e già nelle scorse settimane gli Eagles, il gruppo organizzato più importante, hanno esposto uno striscione estremamente duro nei confronti dell'amministrazione comunale e delle promesse disilluse. Ora «vogliamo capire dove andremo a giocare nei prossimi anni - dice Francesco "Juary" Morabito, volto storico degli Eagles -. Vogliamo risposte, a noi non importa dove verrà costruito il palazzetto. A noi importa solo avere un palazzetto».

Per questo ieri hanno lanciato ufficialmente un appello al Comune e alla Turra, la società di Cazzago San Martino che realizzerà l'impianto, da mesi trincerata dietro il silenzio stampa. «Vogliamo vederli - dicono - vogliamo che ci dicano quando cominceranno i lavori e quando finiranno».

Il servizio completo su La Provincia di mercoledì 25

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