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Domenica 29 Gennaio 2012
Documento contro Pozzi
E' guerra nel Pdl di Como
Lettera di 300 amministratori dell'area Butti-Tambini: «Non può fare il vice». Il sindaco di Como primo firmatario
I fedelissimi del senatore Alessio Butti, coordinatore provinciale, hanno preso carta e penna e, insieme all'area cielle che fa riferimento al sindaco Stefano Bruni, hanno stilato un documento recapitato al segretario nazionale Angelino Alfano, al coordinatore regionale Mario Mantovani e allo stesso Butti. Nel mirino dei circa 300 amministratori di tutta la provincia (nel 2009 avevano raccolto firme a sostegno di Butti e contro il sindaco Bruni) c'è il consigliere regionale Giorgio Pozzi, che venerdì ha ufficializzato la sua candidatura al congresso in tandem con il collega Gianluca Rinaldin.
I firmatari (i consiglieri comunali del capoluogo ad averlo sottoscritto sono 7 su 14) evidenziano «il positivo lavoro svolto dal coordinatore e dal suo vice Tambini» e attaccano Pozzi che nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai vertici del Pdl dicendo di voler tornare ad essere il vice coordinatore, ruolo da cui si era sospeso per la campagna per le elezioni regionali del 2010.
«Le nostre aree politiche di riferimento - scrivono - che costituiscono la maggioranza del Pdl comasco, avevano rinunciato, su insistita richiesta dello stesso Pozzi, a porre proprie candidature al consiglio regionale convergendo invece su una ulteriore candidatura Pozzi (che priva del nostro supporto, era già stata bocciata dall'elettorato in occasione delle precedenti elezioni regionali 2005, pur se dallo stesso affrontate in qualità di assessore regionale uscente) e ciò unicamente nel quadro di un accordo politico-elettorale che prevedeva la rinuncia del candidato Pozzi al ruolo di vice coordinatore vicario, e l'impegno dello stesso ad assicurare la presenza in Regione per tutta la durata quinquennale del mandato elettorale». Contestano a Pozzi come membro del coordinamento provinciale di «non aver particolarmente brillato per impegno e iniziativa politica» e «l'elevato assenteismo» oltre a bollare come «intempestiva» la rivendicazione di Pozzi anche «in vista dell'imminente congresso provinciale».
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