Olgiate, i parenti di Tamara
"Vittime lasciate sole"

Cinque anni fa l'uccisione della "Donna che parlava con i delfini"

OLGIATE COMASCO - «Sembra passata un'ora. Il dolore resta forte, come il primo giorno». Così Sabrina Monti, nel quinto anniversario della morte della sorella Tamara, brutalmente assassinata a 37 anni.

Addestratrice di delfini al parco Oltremare di Riccione, dove si era trasferita da una decina di anni, il 2 febbraio 2007 fu uccisa a coltellate all'ingresso della sua abitazione dal vicino di casa (Alessandro Doto, condannato a quattordici anni di carcere e tre di manicomio criminale), perché infastidito dall'abbaiare dei cani della vittima.

Agli anziani genitori e ai familiari della "donna che parlava con i delfini" non resta che aggrapparsi ai ricordi di Tamara, per non perdersi in un'angoscia altrimenti senza fine: «Soprattutto quando si avvicinano gli anniversari, il dolore è ancora più forte. La sua presenza, però, è viva più che mai - dichiara la sorella - Abbiamo ogni dove sue foto, i quadri che realizzava e i bigliettini che inviava, ma non abbiamo bisogno di una casa-mausoleo per andare con il pensiero a lei. Anche nei momenti più impensabili, capita di ricordarla per le sue battute, i suoi modi di essere e questo ci aiuta a tenerla sempre viva».

L'articolo completo su La Provincia in edicola stamattina

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo Olgiate, Tamara