Homepage / Como città
Venerdì 03 Febbraio 2012
La Russa bacchetta Pozzi
«Tu stai al tuo posto»
A prendere posizione, nel bel mezzo delle polemiche tra le due anime del Pdl, è il coordinatore nazionale del partito Ignazio La Russa.
A prendere posizione, nel bel mezzo delle polemiche tra le due anime del Pdl, è il coordinatore nazionale del partito Ignazio La Russa. All'indomani della notizia del rinvio del congresso provinciale (si terrà dopo le elezioni, decisione presa proprio dai vertici nazionali) e della conseguente rinnovata fiducia al coordinatore Alessio Butti e al vice Patrizio Tambini, dalla capitale La Russa attacca sia Mantovani sia il consigliere regionale Giorgio Pozzi.
Il primo aveva annunciato la creazione di una «cabina di regia» per le amministrative, composta da Butti, Tambini, lo stesso Pozzi e Gianluca Rinaldin: «Il coordinatore regionale può fare le consultazioni che vuole - dice La Russa - e fa bene a mettere tutti attorno a un tavolo, ma non c'è e non ci sarà nessuna cabina di regia, perché lo statuto stabilisce in modo chiaro il ruolo dei coordinatori provinciali e lo statuto va rispettato».
La Russa tiene poi a ribadire che Pozzi, come già emerso, non ha ottenuto il reintegro nel ruolo di vice coordinatore: «La richiesta di Pozzi non è stata accolta, non è cambiato nulla. Butti e Tambini mantengono i loro poteri, il tavolo nazionale l'ha detto in modo chiaro. Inoltre, si è deciso di accogliere la proposta di Mantovani di rinviare il congresso a dopo le elezioni. Non perché ci sia una spaccatura nel partito, semplicemente vogliamo concentrare ogni sforzo sulle elezioni amministrative, per vincerle. Mi pare che a Como ci sia una iper sensibilità, ogni mosca diventa un elefante».
Quanto alle primarie per la scelta del candidato sindaco: «In linea generale siamo favorevoli alle primarie».
«Se troveremo l'accordo - prosegue La Russa - decideremo insieme se fare le primarie di coalizione oppure no. In caso di corsa solitaria, invece, sentiremo il parere del coordinamento regionale e di quello provinciale: se entrambi chiederanno le primarie, si faranno, mentre di fronte a due opinioni opposte sarà il coordinamento nazionale a decidere».
Rimane il fatto che, a tre mesi dalle elezioni, il partito deve ancora definire alleanze e candidati: «Ricordo che a Milano scegliemmo Albertini tre giorni prima del voto e andò alla grande. Vedremo...».
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola venerdì 3 febbraio
© RIPRODUZIONE RISERVATA