Homepage / Como città
Domenica 05 Febbraio 2012
Dal pastaio alla pescheria
La pausa pranzo alternativa
Sono negozi, ma si sceglie cosa mangiare e te lo cucinano al momento. A Como stanno diventando una moda
C'è chi ha un ristorante preferito, chi sceglie un bar - nostalgia per la scritta adesiva "panini tosti" - chi ama cambiare alternando più location, chi è fedelissimo al suo posto, magari perfino al suo tavolo.
E in un'offerta molteplice, in Città Murata, ci sono anche negozi dove è possibile, contemporaneamente, fare la spesa e anche ristorarsi.
Il pioniere, in questo senso, è "«Il piatto della salute» di via Cinque Giornata: meta amatissima dai vegetariani, è anche un alimentari che vende unicamente prodotti per chi ha scelto di non mangiare carne. Non a caso è segnalato su tutti i principali siti per vegetariani e vegani.
Oltre a vendere i prodotti è anche possibile pranzare, naturalmente tutto macrobiotico come sanno quei comaschi che ambiscono a trovare un loro spazio nel piccolo, ma accogliente locale. In via Lambertenghi c'è «L'ora della pasta che è», come si intuisce, un pastificio che oltre a produrre possiede anche una piccola cucina per cuocere i suoi stessi prodotti all'istante e offrire veloci piatti caldi che i clienti consumano seduti direttamente sui tavolini collocati nel negozio.
Chi ha fretta, ma non vuole rinunciare a un menù sostanzioso trova, così, soddisfazione. Uno spazio per i velocisti del pranzo anche al «Peach Pit» di via Diaz e al «Fornaio» di via Rusconi: anche in questo caso non si tratta di ristoranti o bar, ma di esercizi commerciali per la vendita di cibi da asporto che, però, vanno incontro alle esigenze dei clienti allestendo piccoli spazi all'interno che permettono di consumare sul posto pizzette calde, focacce e altri prodotti. Sintomatica, in questo senso, la scelta di «Guerci»: pescheria aperta dal 1934 (un tempo era a due passi dal Duomo), da quando si è trasferita nella nuova sede di via Muralto ha puntato sul sushi, con grande successo a giudicare dall'afflusso di clientela.
Si mangia in piedi, nei mesi caldi pochi tavolini sono anche in strada, sposando tradizione giapponese e pesce italiano. Anche le storiche gastronomie «Visini», in via Ballarini, e «Castiglioni» in via Cesare Cantù, da tempo hanno allestito anche un vero e proprio ristorantino interno. Tutte soluzioni che puntano anche ai turisti (che non è raro incontrare mentre mangiano un trancio di pizza camminando per le "vasche" del centro) proponendo, già sulla soglia, grandi cartelli con il menù bilingue.
Alessio Brunialti
© RIPRODUZIONE RISERVATA