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Martedì 07 Febbraio 2012
Lo Stato non paga
96 dipendenti in cassa
Vanta oltre due milioni di crediti dallo Stato ma per far tornare i conti è costretta a mettere in cassa integrazione straordinaria tutti i dipendenti.
È il paradosso che sta vivendo la Pontelambro Industria.
È il paradosso, purtroppo comune a parecchie aziende che lavorano con il pubblico, che sta vivendo la Pontelambro Industria, l'azienda de settore chimico che produce e commercializza fogli di Pvc. Dopo due anni di cassa integrazione ordinaria dai primi di dicembre è passata alla straordinaria per in pratica la totalità dei 97 dipendenti. Una crisi legata principalmente al mercato e alla mancanza di liquidità, un problema ritenuto strutturale che potrebbe presagire la richiesta di mobilità.
La Pontelambro Industria ha una produzione decisamente avanzata e proprio la realizzazione di un prodotto biodegradabile gli ha fruttato un finanziamento ministeriale di oltre due milioni di euro, deliberato lo scorso anno ma non ancora entrato nelle casse dell'azienda.
La situazione ad oggi della realtà, la prima in Italia nel 1951 a installare una calandra per produrre Pvc, è preoccupante: «La situazione finanziaria è decisamente complicata ed è legata ad un'assenza di liquidità che si ripercuote su tutta la produzione - spiega Rosaria Maietta che segue l'azienda per la Cgil -. Il problema sono i ritardi o i mancati pagamenti dei clienti e c'è poi questo importante finanziamento che non arriva».
Due milioni di euro da Roma che permetterebbero di prendere fiato: «Si tratta di un finanziamento legato alla realizzazione di un prodotto biodegradabile. L'azienda ci ha riferito che è stato deliberato ad aprile dello scorso anno - continua Maietta - Noi cercheremo di fare pressione per fare in modo che questi soldi arrivino il prima possibile. Non risolvono ma possono aiutare».
Quello che preoccupa sono le prospettive. «Alla base della richiesta di cassa straordinaria ci sarebbero, secondo i vertici aziendali, difficoltà strutturali, noi però non siamo d'accordo» prosegue la sindacalista». «L'esposizione con le banche c'è ma non è particolarmente importante - sottolinea la Maietta - Ci sarà modo di affrontare la crisi per un anno con questa cassa straordinaria. Nel contempo vedremo cosa succede La realtà è fortemente radicata sul territorio, in una struttura storica e centrale, è di certo una pesante ricaduta per un paese come Ponte Lambro».
<+G_FIRMA>Giovanni Cristiani
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