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Mercoledì 15 Febbraio 2012
La visita per la dislessia
Arriva quando è inutile
La denuncia di una mamma di Cantù: per avere le agevolazioni a scuola serve il certificato. Mi sono prenotata in ottobre e la visita è fissata in maggio, quando ormai la scuola è finita. A meno che non si paghi
Ebbene, denuncia la mamma, la ragazzina canturina attende questa visita da ottobre, e, se andrà bene, otterrà il certificato in maggio, quando ormai l'anno scolastico sarà finito. Il tutto perché le liste di attesa per la visita sono lunghissime: 180 bambini in attesa. Una situazione paradossale, ma non solo, denuncia la mamma che mantiene l'anonimato perché non si possa risalire alla figlia: l'attesa è lunga solo per le visite in convenzione, che sono gratuite fino ai 14 anni e con un ticket di sessanta euro per gli altri. Invece, pagando circa 400 euro allo stesso ente (nel caso della signora, l'associazione VeLa di Como), privatamente, il posto per le visite spunterebbe in marzo, e il certificato sarebbe subito rilasciato.
«A scuola mia figlia avrebbe diritto a verifiche semplificate e a un diverso carico di compiti a casa - racconta la madre - Ci siamo fatti rilasciare il certificato da uno psicologo, ma sapevo che non sarebbe stato sufficiente secondo i termini di legge. A ottobre mi sono quindi messa in lista per la visita convenzionata».
«In autunno mi hanno detto che avrei dovuto aspettare sino a marzo - spiega la mamma - mi hanno chiamato in questi giorni per dirmi, addirittura, che la visita sarebbe stata rinviata a maggio». A meno di non optare per la diagnosi privata. «Privatamente, sempre con la stessa associazione, avrei dovuto spendere 390 euro. E a marzo avrei avuto l'appuntamento. Ingiusto».
La colpa, secondo la struttura interessata, è dei finanziamenti pubblici che mancano. «Siamo un ente accreditato - spiega la dottoressa Verena Bassani, responsabile della struttura che a Como ha sede in via Volta - ma non abbiamo fondi da Regione Lombardia. A gennaio rischiavamo di chiudere. Se in lista di attesa, da noi, ci sono 180 bambini, non dipende dalla nostra associazione. Il nostro pacchetto a 390 euro costa anzi la metà di quello che chiedono altri nel settore privato, che vorrebbero 500 o 600 euro. Abbiamo neuropsichiatri e logopediste, siamo costretti a sottopagare le psicologhe. Senza di noi, le liste sarebbero ancora più lunghe».
Ma non tutti possono permettersi 400 euro per un certificato. E devono restare con un carico scolastico che faticano a sopportare.
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