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Venerdì 17 Febbraio 2012
Nuovo Calcio Como
Uno stadio da rifare
C'è uno stadio da costruire. Una società composta per la gran parte di costruttori che ha appena acquistato il Calcio Como. E un senatore che sta per far passare una legge che agevola e snellisce le procedure per ristrutturare, o creare ex novo, impianti di gioco.
Il filo che lega questi tre punti non è il caso, ma è l'inizio di un progetto che coinvolge il Calcio Como, la città e forse anche Villa Guardia.
Perché oltre alle tre voci di partenza, ce n'è una quarta, quella di Alberto Colzani, sindaco di Villa Guardia che è un invito a nozze per il Calcio Como: «Nel piano regolatore abbiamo destinato 800mila metri quadrati a una struttura sportiva, nessuno ha mai detto che investiamo noi o siamo interessati a costruirla. Noi incassiamo, non versiamo. Se arriva qualcuno, con un progetto e una valigetta piena di soldi, prego, quella è l'area ma che non sia solo uno stadio cattedrale nel deserto, che sia una centro pieno di servizi e attività».
E così si ritorna al punto di partenza. Il pool di aziende specializzate in costruzioni, compravendite e movimento terra che è ora proprietario della squadra di casa.
Che non si tratti di un caso lo dice proprio il senatore, Alessio Butti: «Io non escludo che la società del Calcio Como si sia composta proprio sapendo di questa legge, ma è un bene, perché questa legge consente ai privati di costruire con tempi e leggi certe, in maniera che si rifacciano subito dei loro investimenti con la gestione degli stadi. Attenzione, però, parliamo di interventi remunerativi, non si speculazioni».
In altre parole non c'è niente di male, secondo Butti, anzi. E non è l'unico a pensarlo visto che la legge, ora arenata alla Camera, ha appena ricevuto i complimenti del ministro Piero Gnudi che in una lettera al senatore comasco scrive: «Trovo che la sua legge tesa a favorire la costruzione e la ristrutturazione degli impianti sportivi sia un provvedimento di straordinaria portata che seguo con la massima attenzione. Posso assicurarle che ho avviato le auspicate iniziative volte a sciogliere gli ultimi ostacoli che si frappongono alla sua approvazione definitiva. In tal senso ho incontrato proprio ieri, 17 gennaio, il presidente della Settima commissione della camera dei deputati. Sarà mia cura farle pervenire anche in via interlocutoria l'esito delle attività svolte».
Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola venerdì 17 febbraio
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