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Sabato 18 Febbraio 2012
Mariano, scrutini al Jean Monnet
Stop con le verifiche a raffica
Per alleggerire la pressione sui ragazzi non più di un test al giorno per classe. Le insufficienze nelle pagelle del primo quadrimestre falcidiano sia il biennio sia il triennio, sul quale pesano soprattutto i tagli alle ore d'insegnamento imposti dalla riforma.
Ovvero non solo i corsi di recupero, che oltre a impegnare gli insegnanti rappresentano anche una spesa notevole per l'istituto, ma anche accorgimenti particolari come le circolari che impediscono di fatto di svolgere più di una verifica nello stesso giorno in una singola classe. O che comunque evitano che lo spostamento delle verifiche per motivi di causa maggiore (come gite, classi falcidiate dalle assenze o altro) si traduca in mattinate da incubo con più di una materia da testare.
«Sono accorgimenti importanti - spiega Scognamiglio - per non fare crescere la tensione su ragazzi già costretti a concentrare gli sforzi per via della riforma». Ma veniamo ai dati, partendo dal biennio. All'Itc al primo anno hanno avuto almeno un'insufficienza 178 ragazzi su 261, al secondo 176 su 236 mentre all'Itis al primo anno si contano 166 insufficienti su 204 e 104 su 131 al secondo.
Guardando alle materie ostiche, purtroppo il primo anno sono quelle di base a fare registrare i picchi di negatività: all'Itc quasi tutti gli insufficienti (il 97%) hanno problemi con quelle scientifiche. Seguono le lingue straniere (73,6%), l'italiano (56,74%), le umanistiche (52%), mentre matematica sfiora il 50%. All'Itis invece attorno al 57% italiano, matematica e lingue, con un 51% degli insufficienti che ha problemi con le materie giuridiche.
Ma è sul triennio che si scontano i tagli della riforma. Prendiamo il terzo anno. All'Itc l'89% degli studenti insufficienti ha problemi con le lingue straniere, il 70% con matematica, il 75% con diritto. Inoltre le medie negli anni successivi migliorano solo per matematica. Stessa tendenza all'Itis: gli insufficienti al terzo anno hanno problemi al 79% con matematica, al 74% nelle discipline scientifiche, al 51% in quelle professionalizzanti.
E non è tutta colpa dei ragazzi: la riforma infatti taglia 160 ore di insegnamento all'anno per le materie d'indirizzo. Il che vuol dire che il programma di tre anni va svolto con qualcosa come 480 ore di lezione in meno. Auguri agli studenti, ne hanno bisogno.
Il link al sito del Jean Monnet è qui.
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