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Mercoledì 22 Febbraio 2012
Bignasca: «Via dal Ticino
gli artigiani comaschi»
«Padroncini, artigiani e distaccati italiani nel 2011 ci hanno rubato mezzo miliardo di franchi »: è il titolo, su mezza pagina del «Mattino della domenica», il settimanale della Lega dei Ticinesi
Non solo 52.000 frontalieri in continuo aumento, spiega Giuliano Bignasca, capo della Lega Ticino, ma anche 15.300 notifiche di lavoro di breve durata (meno di 90 giorni ), per 628mila giornate lavorative. «Se ogni giornata lavorativa vale, in media, 800 franchi - calcola Bignasca - arriviamo ad una cifra d'affari di mezzo miliardo persa per ditte ed artigiani ticinesi, finita in tasche d'oltreconfine. E persi gli oneri fiscali e sociali relativi a questa cifra». E torna a chiedere il numero chiuso per dipendenti ed autonomi italiani.
«La questione va inquadrata nella luce giusta», replica Giovanni Moretti, rappresentante della Camera di Commercio italiana in Canton Ticino.
«Le giornate di lavoro effettivamente svolte da artigiani e distaccati rappresentano lo 0,5% del totale delle giornate complessivamente lavorate in un anno in Canton Ticino », sottolinea Moretti. E mette in evidenza che quello dei padroncini frontalieri è un fenomeno « contenuto, che incide soprattutto nel settore dell'edilizia »
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