Calicione in piazza a Erba
"Meglio al cimitero"
L'assessore Farano rompe il fronte della maggioranza: "Non è adatto alle forme attuali, realizziamo altrove"
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«Ritengo - spiega Farano, architetto oltre che amministratore - che il calice non si adatti più alla piazza così come è stata razionalizzata oggi. Ridargli la stessa collocazione di prima sminuirebbe sia l'opera, sia la piazza prepositurale che ha acquisito delle forme molto più moderne. Si rischia di ottenere un effetto sgradevole». E fin qui il parere professionale dell'architetto Farano che sul piano politico aggiunge: «Il calice ha un valore affettivo che va in ogni caso valorizzato - continua - Per questo sarà preferibile considerare una serie di ipotesi per trovargli la collocazione più idonea. Tra queste credo che il Cimitero Maggiore possa essere il luogo più adatto. Ci sarebbero gli spazi e i valori trasmessi dall'opera assumerebbero un significato anche più intenso».
Chi invece afferma di assistere con fastidio ai risvolti politici che riguarderebbero la mozione del consigliere Filippo Pozzoli è Giovanna Marelli. Secondo la rappresentante di Altracittà si tratterebbe di un'operazione puramente elettorale, sul filo di lana delle elezioni.
«Ancora una volta, purtroppo - scandisce la Marelli - l'uso dei temi religiosi è stato solo strumentale ad altri interessi. Con grande astuzia l'ex sindaco Pozzoli ha saputo riportare all'attenzione un tema che gli è caro in una fase indiscutibilmente pre elettorale. Ha così strappato un impegno alla giunta che ha dato il suo assenso solo per introiettare qualche voto in più. La strumentalizzazione di un valore come la religione appare ancora più di cattivo gusto».
Tornando a parlare dell'opera in sé Marelli ricorda che le proposte in merito alla collocazione erano sempre state tante e diverse
«Già al tempo del rinnovamento della piazza furono ipotizzate tante altre soluzioni. Ad esempio il giardino della chiesa, qualora la parrocchia stessa sia d'accordo. Spero che nei due mesi che verranno si dia più valore al significato dell'opera e non al suo utilizzo».
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Erba, calicione