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Mercoledì 29 Febbraio 2012
Chiarenza soddisfatto
La squadra gli è piaciuta
L'allenatore del Como: E' davvero difficile oggi dire chi ha giocato male, a me sono piaciuti tutti. Abbiamo perso per colpa di due episodi, in cui ci sono stati errori individuali
Mister Chiarenza parla di turno di recupero, anche per i giocatori. Ed è per questo che si sono visti tanti cambiamenti a livello di uomini: «Dovevamo far rifiatare qualcuno, visto che domenica si gioca ancora. E i risultati sul piano della freschezza e della brillantezza si sono visti. Non solo: abbiamo fatto passi in avanti anche sotto l'aspetto caratteriale».
La differenza sostanziale, forse, sta nel finale di partita, con la squadra sotto di due reti e capace di accorciare e di sfiorare il addirittura il pareggio. Tutta un'altra storia rispetto al film horror di sabato contro il Pisa, quando il Como è crollato dopo nemmeno mezz'ora di gioco: «Abbiamo lottato fino alla fine - dice Chiarenza -, abbiamo cercato di pareggiare fino all'ultimo. In più gli arbitri in questo periodo non ci stanno aiutando. Non sono abituato a parlarne, ma ci sono stati un paio di episodi netti nella loro area, su Ambrosini nel primo tempo e su Diniz alla fine. Ma sono certo che alla fine tutto si bilancerà. Lo spero, altrimenti mi vedrete davvero arrabbiato».
Erano previsti cambiamenti, non solo tra i giocatori. In particolare, Chiarenza aveva fatto intendere che qualcosa di diverso andava fatto, soprattutto a centrocampo, con l'inserimento di un uomo a discapito di un trequartista. Invece, coraggiosamente, la squadra è andata nuovamente in campo con il 4-2-3-1: «E' stata una decisione presa all'ultimo momento. Volevamo dare spazio subito a Palumbo al fianco di Ardito perché aveva bisogno di giocare. Ci ha dato qualità e quantità nelle due fasi, ha disputato una partita molto positiva. Ma è davvero difficile oggi dire chi ha giocato male, a me sono piaciuti tutti. Abbiamo perso per colpa di due episodi, in cui ci sono stati errori individuali: non dovevamo lasciare a Fortunato il tempo di controllare il pallone e di tirare, così come il rigore si poteva tranquillamente evitare».
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