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Venerdì 02 Marzo 2012
Abusi edilizi a Como
Stangati 2mila furbetti
Un milione di euro recuperato alle casse comunali da pratiche ingiallite; duemila fascicoli ancora da aprire, pari al 25% degli incartamenti che otto anni fa furono riscoperti.
E tornano alla luce istanze degli anni '80, per fatti risalenti anche al 1967.
E tornano alla luce istanze degli anni '80, per fatti risalenti anche al 1967.
In Comune a Como, è in pieno sviluppo «l'operazione condono», per sanare gli abusi edilizi commessi fino al 2003, l'anno dell'ultima sanatoria concessa dallo Stato. Con il pagamento di oneri, sanzioni, interessi, può mettersi in regola ed ottenere la concessione edilizia il cittadino al quale è "scappata la mano", tra volumetrie, cambi di destinazione d'uso, trasformazioni di box in taverna e di abitazione in negozio, apertura di finestre, aggiunta non consentita di parti di manufatto, chiusura di balconi, cioè tutto ciò che va sotto il nome di «modifiche per migliorare il godimento dell'abitazione ». Ma non era autorizzato: il condono e la concessione in sanatoria cancellano la violazione e stabiliscono che ormai è fatta, è pagata, può restare. Anche il reato penale è estinto.
Nel 2004, secondo un conteggio dell'assessorato, erano circa ottomila le pratiche giacenti: una persona sola, in ufficio, non poteva far fronte a una mole di fascicoli arretrati che vanno esaminati, integrati, corredati dal conteggio. Sei anni dopo, nel marzo del 2010, la mole era scesa a 3.600 pratiche, ma nel frattempo, è stato potenziato l'ufficio, affidato all'ingegner Luca Baccaro l'amministrazione ha investito 40.000 euro per incentivare funzionari "volontari " che si prestassero, fuori orario, a trattare le pratiche, a rilasciare permessi in sanatoria e, ovviamente, a fare i conti sulla pendenza economica tra il cittadino e il Comune.
Con 40.000 euro di incentivo, l'amministrazione ha incassato un milione. Tra il 2010 e fine gennaio 2011, sono stati infatti esaminati 830 fascicoli, con il rilascio di 239 permessi in sanatoria entro fine dicembre dell'anno scorso: gli oneri su questo capitolo ammontano a 600mila euro. Per 97 pratiche, è stata chiesta integrazione di documenti; previsioni di incassi fra i 300mila e i 400mila euro.
E sono state evase anche 250 pratiche risalenti al 1986 sul condono del 1985, chiesto per abusi degli anni '60 e '70 : per queste, sono stati chiesti solo i diritti di segreteria, per un totale di 60mila euro. Inoltre, dopo l'esame in commissione paesaggio, è stato dato il visto a 60 pratiche critiche: sono abusi commessi in zona di vincolo paesistico ed ambientale. Una decina restano in sospeso.
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