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Giovedì 08 Marzo 2012
Cantù, prendere il bus
può essere un'avventura
Abbiamo provato sul campo a prendere una corsa della linea urbana di Cantù: è tutt'altro che facile
La prova sul campo dimostra quanto il servizio sia poco o nulla conosciuto. L'esperimento è semplice. Immaginiamo di abitare in piazza Garibaldi, di avere un appuntamento nella zona di via Brighi - vicino al cimitero, dove con il bus vanno alcuni anziani a trovare i propri cari - e l'utilitaria in garage che non parte. Scendiamo in piazza immaginando che un bus urbano, nel cuore della città, possa fermarsi. Non è così.
Per trovare una palina dell'urbana, bisogna guardare nelle laterali. In via Corbetta, prima della chiesa di San Teodoro, ce n'è una. «Ma qui non si ferma più il bus», spiega la barista di fronte. Deve andare da un'altra parte».
Eccone un'altra, in via Roma. E' una fermata della 1: la linea che unisce piazza Garibaldi al cimitero, come leggiamo nell'elenco delle fermate. Bene. Ma a che ora passa il bus? Non si sa. Gli orari, come in ogni fermata delle due linee urbane, non sono nemmeno esposti. Chiediamo a un passante dove sia il capolinea, nella speranza di trovare gli orari: «In piazza Parini». Ma ci sono i quadri di alcune linee extraurbana e della U-3. Niente U-1, nemmeno la sigla. A quella che dovrebbe essere una sua fermata.
Vengono indicate le rivendite per i biglietti: la più vicina è la tabaccheria di via Ariberto. Intanto, è passato un quarto d'ora.
Per un euro e 20 compriamo il biglietto. E finalmente veniamo a conoscenza degli orari: su richiesta, ci viene dato il libretto di Asf. Scopriamo che fra una decina di minuti, alle 17.39, parte l'ultima corsa della giornata da piazza Parini. Arrivo al cimitero alle 17.43. Torniamo quindi in piazza Parini.
Ma se non c'è la fermata per la U-1, dove si aspetta il bus? Il consiglio lo dà un utente, a cui chiediamo lumi: «Le conviene aspettare in fondo al marciapiede e agitare il braccio». Pochi minuti dopo, puntuale, arriva la U-1. Chiediamo all'autista come siano così scarse le indicazioni. «Forse danno tutto per scontato - la risposta - comunque in due giorni, nelle ultime due corse, non è salito nessuno».
Christian Galimberti
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