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Venerdì 09 Marzo 2012
Il pedofilo agganciava
sui social network
Sgominata una rete di pedofili che si scambiava migliaia di fotografie anche di neonati. Coinvolto anche un impiegato di Como
Stroncata una rete mondiale di pedofili che, usando social network in Internet, sfruttava sessualmente bambini.
Dieci gli arresti in Italia, Stati Uniti, Francia e Portogallo, 112 gli indagati. Il promotore del sodalizio criminale, secondo l'accusa, è un italiano.
Gli italiani coinvolti sono 14. Tra loro anche l'impiegato di 34 anni di Como nell'abitazione del quale è stata effettuata una perquisizione con il sequestro di materiale informatico.
Per gli indagati le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e diffusione di materiale pedopornografico.
L'inchiesta è nata un anno fa da dettagliate denunce di Telefono Arcobaleno ed è stata svolta su scala internazionale dagli investigatori specializzati del Nucleo interforze investigativo telematico (Nit) di Siracusa in collaborazione con i colleghi statunitensi di Ncis. Congelati i dati informatici presso i server statunitensi del social network, oscurato, cui aderivano numerose comunità di pedofili che reclutavano nuovi adepti e raccoglievano materiali pedopornografici. Il tribunale di San Diego, in California, ha ordinato le prime perquisizioni negli USA.
Successivamente i dati acquisiti negli USA ed elaborati a Siracusa hanno confermato la matrice italiana del sodalizio criminale nonché la presenza di oltre 700 adepti sparsi in tutto il mondo. Fittissimo lo scambio di migliaia di foto, anche di neonati.
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